Avvenire di Calabria

“Viaggio e identità”: ancora una volta Xenìa Book Fair ha unito popoli e culture

di Carmen De Fontes

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Un viaggio tra luoghi lontani geograficamente e culturalmente per riscoprire un’identità comune: questo è quello che è stata “Xenia Book Fair”, l’evento organizzato da ormai nove anni dalla casa editrice reggina Leonida diretta da Domenico Polito e diventato quest’anno un vero e proprio salotto letterario all’aperto, ospitato presso il Circolo del tennis “Rocco Polimeni”.


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“Viaggio e identità” è stato infatti il titolo della due giorni che si è svolta il 31 luglio e l’1 agosto e in cui si sono alternati, presentati da Maria Teresa Notarnicola, ospiti provenienti anche da paesi dell’est europeo e dell’area transcaucasica. Tra questi Valeria di Felice, editrice e importante referente culturale della letteratura araba, gli scrittori georgiani Dato Magradze, Dalì Tedoradze, Saba Okujava e Mariam Tskhvedadze, la scrittrice ucraina Indira Yakovenko e la scrittrice russa Anastasia Igovevna Strokina e figure istituzionali dei paesi del territorio transcaucasico, tra cui il Vicepresidente Commissione istruzione, Cultura e Sport Regione Adjara Irakli Chavleishvili, il Responsabile Dipartimento Cultura Regione Adjara Tea Tchanturischvili, l’ambasciatrice plenipotenziaria della Repubblica d’Armenia presso la Repubblica Italiana S.E. Tsovinar Hambardzumyan (attraverso un contributo video). Significativa anche la rappresentanza locale grazie, tra gli altri, alla presenza del sindaco, Giuseppe Falcomatà, del consigliere metropolitano, Filippo Quartuccio, dell’ex sindaco di Sant’Alessio in Aspromonte, Stefano Calabrò, e di Stefano Iorfida, presidente dell’associazione culturale “Anassilaos”.

Al centro delle conversazioni che hanno animato la prima serata è stato soprattutto il tema della libertà e il rapporto tra libertà e potere grazie alla lettura di poesie di autori del mondo arabo, tra cui palestinesi, e alle riflessioni di Dato Magradze, già candidato al premio Nobel e autore dell’inno nazionale georgiano. In particolare Magradze si è soffermato sull’accezione che dovrebbe avere la libertà nel mondo contemporaneo, ovvero intesa non come autodeterminazione assoluta ma come libertà di scelta. Magradze si è soffermato anche su una riflessione più profonda sull’umanità dei nostri giorni, sottolineando come, a dispetto delle epoche precedenti in cui l’idea di Dio, pur nella differenze dei culti, ha accompagnato e guidato la vita degli uomini, oggi il problema sia non solo nel riconoscere la presenza di Dio ma nel confrontarsi con la stessa idea di Dio. E questo denota una profonda crisi esistenziale dell’umanità.


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Molto interessante anche il confronto tra le istituzioni reggine e i rappresentanti della Georgia: un modo per evidenziare la cultura dell’accoglienza di cui Xenìa Book Fair si è sempre fatta promotrice sin dal nome, attraverso il racconto dell’esperienza di “accoglienza diffusa” del comune di Sant’Alessio, e la vicinanza con territori apparentemente lontani come l’Armenia e la Georgia a cui il nostro territorio è legato non solo dalle recenti migrazioni ma anche dal legame con l’Impero Romano.

All’Armenia è stato dedicato l’ultimo giorno attraverso la presentazione del terzo volume delle opere del grande autore armeno, Yeghische Charents, opera meritoria perché consente di conoscere le opere di un autore dimenticato in quanto vittima del regime staliniano e accendere i riflettori su questa popolazione, anch’essa vittima della storia.

La due giorni si è infine conclusa con la premiazione della terza edizione del Premio letterario organizzato dall’Associazione “Xenìa Book Fair”.

Ora, però, si guarda già al prossimo anno quando l’evento festeggerà i suoi primi dieci anni apprestandosi a diventare una realtà sempre più solida e significativa del panorama culturale non solo reggino.

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