Avvenire di Calabria

Il peso delle disuguaglianze economiche sulle opportunità di svago dei minori

Vacanze estive, non tutte le famiglie possono permettersele specie al Sud

In Calabria, lte percentuali di nuclei monoreddito e bassi redditi che impediscono ai bambini di godere di esperienze estive essenziali

di Redazione Web

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L’aumento delle famiglie che non possono permettersi una settimana di vacanza lontano da casa rimane significativo. Questo articolo esplora le radici di questo fenomeno nel Sud Italia, evidenziando l'impatto sulle opportunità formative e sul diritto al gioco e al tempo libero per molti minori.

Quando rinunciare alle vacanze è una questione di diritti negati soprattutto per i più piccoli

Per molte persone, l'arrivo di agosto segna l'inizio delle vacanze estive. Tuttavia, per molte famiglie questa possibilità non è affatto scontata. Nel 2022, il 35,9% dei nuclei familiari ha dichiarato di non potersi permettere una settimana di ferie lontano da casa. Questa percentuale si riduce al 30% per le famiglie con uno o due figli, ma sale al 45,7% per quelle con almeno tre figli.


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Sebbene si sia registrato un parziale miglioramento rispetto al 2021, quando oltre un terzo delle famiglie con uno o due figli aveva rinunciato alle vacanze (quota che superava la metà per famiglie con almeno tre figli), il fenomeno resta ampio e preoccupante e riguarda ancora il 30% delle famiglie con uno o due figli e oltre il 45% in presenza di almeno tre figli.

In questo articolo approfondiamo meglio la tendenza alla rinuncia delle vacanze, cercando di capire anche le sue radici a livello locale. Sono dati - quelli elaborati da OpenPolis - che indicano una compromissione delle opportunità formative e del diritto al gioco e al tempo libero per molti minori, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. La possibilità di trascorrere del tempo fuori casa, lontano dalle pressioni quotidiane, è cruciale per la crescita e lo sviluppo dei bambini.

Il dato delle famiglie monoreddito

Un primo riferimento utile per contestualizzare in chiave locale è la quota di famiglie anagrafiche che vivono di un solo reddito e che hanno a carico almeno un figlio con meno di 6 anni. Informazione che è possibile ricostruire per i comuni con oltre cinquemila abitanti.


PER APPROFONDIRE: Turismo: sono 16 mln gli italiani in vacanza a luglio


Nell’ultimo anno prima dell’emergenza Covid, in media il 21,7% dei nuclei monoreddito si trovava in questa situazione. Una quota variabile tra i comuni italiani. Tra i capoluoghi, i valori maggiori si raggiungono ad Andria, dove nel 2019 oltre un terzo delle famiglie monoreddito aveva un minore a carico.

Le altre città in cui il fenomeno incide di più si trovano soprattutto al sud, ma non solo: Barletta (29,5%), Prato (28,2%), Napoli (25,3%), Trani (25,3%), Matera (25,1%), Palermo (24,8%), Crotone (24,3%), Latina (24,1%) e Vibo Valentia (24,0%).

Una mappatura dell’Italia tra famiglie monoreddito con figli e bassi redditi

In Italia nel 2019, 1.587 comuni (sui 2.384 con oltre cinquemila abitanti) si sono caratterizzati per un’incidenza di famiglie monoreddito con figli superiore alla media nazionale (21,7% in quell’anno). Mentre sono 3.871 su quasi ottomila quelli dove la quota di contribuenti a basso reddito (ovvero inferiore a 10mila euro annui) supera il valore medio (28,3% dei contribuenti nel 2019).

Considerato che l’informazione è ricostruibile solo per i comuni con oltre cinquemila abitanti, quelli ad alta incidenza di famiglie monoreddito con figli e di contribuenti a basso reddito rappresentano il 25,7% del totale (612 su 2.384). Percentuale che varia tra le diverse aree del paese: si attesta al di sotto del 5% nell’Italia settentrionale, raggiunge il 20,6% nel centro, mentre riguarda il 46,9% dei comuni con oltre cinquemila abitanti nelle isole e il 72,9% di quelli del sud.

L'impatto specifico sul Mezzogiorno e la Calabria

In Calabria, come in molte altre regioni del Sud Italia, la situazione è ancora più drammatica. La combinazione di bassi redditi e alta incidenza di famiglie monoreddito rende la possibilità di concedersi una vacanza estiva un lusso per pochi. Questa condizione di privazione economica ha un impatto diretto sulle opportunità formative e sul diritto al gioco e al tempo libero per i bambini.


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Nella regione, città come Crotone e Vibo Valentia presentano percentuali elevate di famiglie monoreddito, con un conseguente aumento della rinuncia alle vacanze. Questa privazione non riguarda solo il momento di svago, ma implica anche una mancanza di esperienze arricchenti che possono influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo e sociale dei minori.

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