Avvenire di Calabria

Università Cattolica: Centro di ricerca “Culture di genere”, “nelle organizzazioni bisogna dare forza alla motivazione delle donne”

di Redazione Web

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“Nelle organizzazioni bisogna dare forza alla motivazione e all’ambizione delle donne”.  A dirlo è la psicologa australiana Michelle Ryan che da anni studia i fattori che limitano il progresso delle donne nei contesti organizzativi. L’occasione, un incontro delle delegate alle Pari opportunità del centro di ricerca interateneo “Culture di genere” invitate in Università Cattolica di Milano aperto dal saluto del rettore Elena Beccalli che ha evidenziato le linee guida e azioni concrete, ideate e realizzate nel triennio dall’avvio del Gender equality plan nella convinzione che “parità non significa negare le differenze ma valorizzarle”.
Questo Centro che riunisce le università milanesi potrà essere un luogo per contrastare i pregiudizi culturali. Ryan, intervenuta a distanza,  introdotta dalla professoressa Claudia Manzi, docente di Psicologia della leadership in Università Cattolica, ha evidenziato come nell’analisi dei contesti organizzativi che perpetuano le disuguaglianze invece di promuovere le competenze, le motivazioni e i contributi delle donne “sono spesso create condizioni per valorizzare e premiare tratti stereotipicamente maschili, pensando a una leadership come intrinsecamente forte, energica e ambiziosa”. Per questo serve una cultura organizzativa inclusiva che promuova un senso di appartenenza e di sostegno per tutti. Dopo le analisi e le riflessioni della Ryan, è seguita una tavola rotonda fra le delegate alle pari opportunità delle università milanesi, aperta dalla professoressa Raffaella Iafrate, delegata del Rettore per le Pari opportunità dell’Ateneo: “La filosofia che ha guidato e indirizza le scelte della task force sulle Pari opportunità si basa sul fatto che le Pari opportunità costituiscono la possibilità di esprimere e affermare l’uguale dignità di tutte le persone nel rispetto della loro unicità differenziante. Per questo – ha detto – sono coinvolte tutte le realtà che hanno a che fare con le differenze di tipo generazionale, etnico, religioso, socio-economico, di abilità motorie e cognitive, e con le loro intersezioni”.

Fonte: Agensir

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