Avvenire di Calabria

L'instancabile e allegra religiosa dell'Istituto figlie di Maria Ausiliatrice è tornata nei giorni scorsi alla casa del Padre

Un vulcano per i giovani: addio a Suor Gilda Zerruso

Il ricordo delle consorelle reggine: «Ha sempre pensato ai suoi “figli”, stabilendo un rapporto personale con ognuno»

di Redazione Web

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Nei giorni scorsi è tornata alla casa del Padre suor Gilda Zerruso, infaticabile suora dell'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria.

Guida e riferimento per generazioni di bambini e ragazzi, non solo in Calabria, suor Gilda era sempre pronta ad accogliere chiunque entrasse presso l'Istituto reggino con un sorriso. I funerali sono stati celebrati a inizio settimana a Torre Annunziata.



La comunità salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice la ricorderà lunedì 21 ottobre, con una Messa in suffragio che sarà celebrata in cappella alle 19. Qui di seguito vi proponiamo, invece, un bello e allegro - come nel suo stile - ricordo di suor Gilda da parte delle consorelle:

La suora! La Figlia di Maria Ausiliatrice! La Figlia di don Bosco e madre Mazzarello!

Colei che ha fatto del «Da mihi animas cetera tolle» il programma della sua vita e, come don Bosco, lo ha lasciato ai suoi “figli/figlie” come patrimonio spirituale. Aveva lasciato tutto per questo! Ma non a parole... con i fatti! Povera... bastava guardare le sue scarpe! Instancabile... insegnante al mattino e subito nel pomeriggio in cortile per stare con i ragazzi, sempre presente, disponibile, attenta... «Hei tu, vieni qui... come ti chiami? Non si saluta quando si entra?»

Non andava mai a casa dai suoi... «Venite voi, io non posso lasciare i ragazzi» e così venivano loro a trovarla, e ce li faceva conoscere... la mamma, i fratelli!


PER APPROFONDIRE: Crescere insieme a don Bosco, la proposta educativa dell’Istituto Maria Ausiliatrice


Un vulcano in perenne eruzione di iniziative... A settembre festa dell’apertura dell’Oratorio, a ottobre il mese missionario, e poi pronti a preparare per novembre la festa di Tutti i Santi ed il miracolo delle castagne e la visita al cimitero di tutto l’Oratorio. Ma non ci si poteva fermare perché era imminente la festa dell’Immacolata e subito dopo la novena per il Natale! «Poi però si andava in vacanza», qualcuno potrebbe dire... No! Le vacanze natalizie servivano per preparare insieme il presepe “tradizionale” ogni anno con un taglio artistico diverso e con un messaggio particolare... oppure il presepe vivente, che coinvolgeva tutto l’Oratorio e tutta la famiglia oratoriana fino all’Epifania.

Il tempo di fare un respiro e pronti per la festa di don Bosco... e poi Carnevale con tutto l’Oratorio in maschera per le vie del rione e la festa in palestra, e naturalmente il giorno dopo, con le Ceneri, iniziava il cammino quaresimale. Ogni occasione era utilizzata per far sì che si realizzasse il motto oratoriano: «Noi qui facciamo consistere la santità nello stare sempre allegri e nell’adempimento dei nostri doveri». Sull’onda della gioia della Resurrezione si dava il via alla preparazione di spettacoli teatrali e/o musicali... dalle commedie in vernacolo ai musical, dalla partecipazione a “Beati Vui” allo spettacolo con i canti del Gen Rosso, alla rappresentazione de “Il sogno di Giuseppe”, per citare quelli più importanti.

Ma come non ricordare i ritiri spirituali a Fiumara di Muro con padre Fiorenzo o le conferenze con don L’Arco... e tutti i sabati gli incontri formativi! E d’estate... come premio la missione tra gli zingari e/o gli ammalati dell’ospedale psichiatrico come impegno sociale di quello che fu il Gruppo Messaggio.

E l’Estate Ragazzi... tutti al mare... piccoli, grandi, famiglie, tutti gratis in allegria... Quando poi per esigenze particolari, ad agosto, l’Oratorio era chiuso, lei, ubbidiente, non potendo far entrare i giovani, usciva dall’Istituto per incontrarli e stare insieme a loro!



Ha sempre pensato ai suoi “figli”, stabilendo un rapporto personale con ognuno. Scrivendo a tutti e personalmente a ognuno nelle occasioni importanti, nei momenti forti dell’anno, nelle circostanze particolari della vita di ognuno e di tutti. È stata mamma, sorella, educatrice, regista, artista... serva di tutti... la più grande di tutti! Ubbidiente sempre alle sue superiore! Anche da morta.

Aveva più volte ed in innumerevoli occasioni espresso e manifestato a tanti di noi il desiderio di morire a Reggio e di essere sepolta «accanto» a don Lillo nel cimitero di Modena... Purtroppo le circostanze non hanno permesso che si realizzasse questo suo desiderio. Troveremo altri modi per ricordarla presente tra noi e nel nostro rione! Intanto continuiamo a custodire il suo ricordo nei nostri cuori, da dove niente e nessuno potrà rimuoverla.

Grazie, Gegia.

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