Avvenire di Calabria

Il riconfermato presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria analizza tutte le opportunità legate al piano di ripartenza del Governo

Tramontana sul Pnrr: «Il buon investimento dipende dalle sinergie»

Il numero uno dell'Ente camerale: «Pubblico e privato sono chiamati inevitabilmente a fare squadra»

di Francesco Chindemi

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

«Il Pnrr rappresenta una reale opportunità di crescita e sviluppo per il nostro territorio reggino e calabrese». Ad esserne convinto è Antonino Tramontana, presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria nell'analizzare proprio le opportunità legate al Pnrr. A suo parere le ingenti risorse che arriveranno, se ben gestite e impiegate, possono davvero offrire una boccata d’ossigeno per il sistema imprenditoriale. Di conseguenza se ne avvantaggerebbe tutto il tessuto non solo economico, ma anche sociale locale. Certo, a giudizio del numero uno dell’ente camerale, «nel preventivare una ripresa, lo sguardo deve essere rivolto ai nuovi mercati. È lì, a mio giudizio, che le nostre imprese devono puntare».


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Le difficoltà del momento, ancora profondamente segnato dalla pandemia, non agevolano i processi già da tempo avviati. Tuttavia, come ente che opera a tutela del sistema delle realtà produttive in ambito locale, «ci sforziamo a stare al loro fianco, supportandole anche dinnanzi a quelle che sono le nuove sfide». Come quelle appunto legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Tramontana sul Pnrr: «Utilizzare al meglio gli strumenti a disposizione»

«Gli strumenti non mancano, bisogna saperli utilizzare, guardando proprio alle ingenti risorse del Pnrr destinate alla nostra regione». Il presidente della Camera di commercio, da una parte fa proprie le preoccupazioni espresse da alcuni presuli originari del sud Italia, come i vescovi di Assisi Sorrentino e il “calabrese” di Napoli Mimmo Battaglia sulle reali attenzioni dell’esecutivo nazionale rivolte al Mezzogiorno. Si dice tuttavia «fiducioso».

L’auspicio è che il «Governo mantenga gli impegni assunti, in quanto davvero il Pnrr potrebbe essere l’ultima chance che il sud ha per ripartire. Dobbiamo essere però capaci e pronti a presentare progetti fattibili e spendibili entro il termine ultimo fissato al 2026». Come Camera di commercio, continua il presidente, «abbiamo già da mesi avviato un importante lavoro di interlocuzione con tutti gli altri enti». Il valore delle sinergie, dunque, sembra essere elemento indispensabile, «perché attraverso il contributo di ciascuno è possibile intercettare quelle che sono le reali esigenze di un territorio». Su cosa investire, dunque? «Innanzitutto - spiega Tramontana - le nostre imprese chiedono maggiori infrastrutture, alla stregua delle realtà del nord Italia.

All’interno del quale non solo siano facilitati gli spostamenti interni, ma da cui poter raggiungere anche i mercati che contano». I centri di snodo non mancano. «Mi riferisco ai nostri aeroporti, a porti come Gioia Tauro». Infrastrutture, per Tramontana, da potenziare, rendendole davvero parte integrante del territorio; di conseguenza, «per le nostre imprese una facile porta d’accesso a mercati importanti per le nostre imprese locali». Il lavoro della Camera di commercio è volto anche a questo, assicura ancora il suo numero uno. «All’interno del nostro consiglio direttivo, sono rappresentate tutte le organizzazioni imprenditoriali con le quali ovviamente ci confrontiamo ogni giorno».


PER APPROFONDIRE: Il direttore dello Svimez sul Pnrr al Sud: «Ridurre il divario di cittadinanza»


La «grande sfida» è, tuttavia, coinvolgere in questo processo, «le amministrazioni locali, colmando le attuali lacune legate al capitale umano. Servono, infatti, all’interno degli enti nuove professionalità, all’altezza di gestire la mole di lavoro che la progettualità, la programmazione e la spesa richiederanno per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Piano nazionale di rilancio e resilienza».

Articoli Correlati