Avvenire di Calabria

Striscia di Gaza: Save the Children, “almeno 2.000 bambini uccisi a causa degli attacchi aerei continui. Oltre 1 milione di minori intrappolati nella zona di conflitto attivo”

di Redazione Web

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“Almeno 2.000 bambini sono stati uccisi a Gaza negli ultimi 17 giorni e altri 27 in Cisgiordania, a causa dei continui attacchi aerei che hanno ridotto migliaia di edifici in tutta la Striscia di Gaza a mucchi di macerie fumanti. Secondo i media israeliani altri 27 minori sono stati uccisi in Israele”. Lo afferma, stasera, in una nota, Save the Children.

“Migliaia di case e dozzine di campi da gioco, scuole, ospedali, chiese e moschee sono state danneggiate o distrutte a Gaza, con un bilancio di almeno 4.600 bambini feriti, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute. Alcuni riportano ustioni atroci, perdita di arti e altre orribili ferite da esplosione, senza poter ricevere cure adeguate. Il danno alle infrastrutture sanitarie e la mancanza di forniture mediche stanno costringendo i medici a fare scelte impossibili, come eseguire interventi chirurgici sul pavimento degli ospedali, spesso senza anestesia e senza riuscire a curare pazienti con gravissime lesioni”, ricorda Save the Children.

“La Striscia di Gaza è un ambiente urbano piccolo e densamente popolato e per questo gli incessanti attacchi aerei continuano a uccidere e ferire bambini indiscriminatamente. Oltre 1 milione di minori sono intrappolati al centro di un’area di conflitto attivo, senza un posto sicuro dove andare e senza una via di salvezza”, continua la denuncia dell’organizzazione.
“Il conflitto senza sosta, gli incessanti attacchi aerei, in una zona così piccola e densamente popolata stanno causando un bilancio delle vittime civili incredibilmente alto. I bambini sono particolarmente esposti all’impatto delle armi esplosive: i loro corpi vengono scagliati più lontano e con maggiore forza dalle esplosioni. Le loro ossa sono più fragili e a lungo termine aumentano per loro le possibilità di deformità con poche possibilità di recupero. Un’emorragia può essere loro fatale. Ma il sistema sanitario è quasi al collasso ed è improbabile che ricevano le cure mediche specialistiche di cui hanno bisogno, e che ci siano chirurghi qualificati disposti ad intervenire. La mancanza di medicinali, elettricità e acqua fanno sì che gli ospedali riescano a malapena a funzionare”, dichiara Jason Lee, direttore di Save the Children per i Territori palestinesi occupati.

“Il numero delle vittime continua ad aumentare e i bambini sono sempre più a rischio e vivono nel terrore. In ogni grande escalation, moltissimi minori sono stati uccisi e feriti, per non parlare delle gravi conseguenze a lungo termine sulla salute mentale: non ne sono mai usciti indenni. Bisogna concordare immediatamente un cessate il fuoco e non sarà mai abbastanza celere. Chiediamo a tutte le parti di adottare misure immediate per proteggere la vita dei bambini e alla comunità internazionale di sostenere tali sforzi. Deve essere fatto tutto il possibile per proteggere i minori dai pericoli e fornire loro il sostegno di cui hanno bisogno. I bambini che necessitano di cure specialistiche e salvavita devono poterle ricevere fuori Gaza. L’unico modo per proteggere veramente la vita dei bambini è fermare questa violenza”.

Fonte: Agensir

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