Libri: Roma, domani la presentazione di “Ribellarsi alla notte”, il nuovo romanzo di Mimmo Muolo
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“La domanda non è ‘dove è Dio’, perché – lo sappiamo – stava e sta con le vittime innocenti, Lui vittima innocente sulla croce, ma: ‘dove è finita l’umanità e perché non ascoltiamo la voce di Dio che è quella delle vittime ma anche quella che indica l’amore’? Com’è possibile che tanta intelligenza, cultura, sapienza umana diventino incapaci di resistere, che i valori e i veri diritti umani vengano calpestati, che scompaia la pietas tanto da uccidere innocenti freddamente, da godere della sofferenza, da oltraggiare i morti?”. Lo ha affermato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente Cei, alla cerimonia svoltasi ieri di commemorazione per l’80° anniversario dell’eccidio di Marzabotto – Monte Sole. “Da questo luogo di morte e di vita, di tenebre e di luce, scendiamo oggi nelle tante Marzabotto che, in realtà, non sono solo i singoli drammatici episodi, ma è la guerra stessa che è sempre una grande unica strage, inutile, da ripudiare sempre e per tutti, alla quale mai abituarci”.
“Alle vittime dobbiamo lo sforzo di cercare con maggiore determinazione la pace, di non rassegnarci pigramente alla guerra e al riarmo e di dotarci di strumenti capaci di risolvere i conflitti. È proprio vero che se non avvertiamo la realtà del pericolo non potremo superarlo. Davanti al male Gesù chiede di combatterlo anzitutto cambiando noi stessi, tagliando quello che dà scandalo al prossimo, anche se si pensa assurdamente che sia esibizione di forza. Se fa male al prossimo fa male anche a te e scandalizza, sei tu che perdi la salvezza, te ne escludi”.
Il card. Zuppi ha poi affermato: “I padri fondatori dell’Europa seppero immaginare la pace trasformando i modelli che provocavano soltanto violenza e distruzione, tagliando sovranità per una che univa tutti. Lo scrittore Elie Wiesel, sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, diceva che oggi è di capitale importanza realizzare una ‘trasfusione di memoria’. È necessario ‘fare memoria’, prendere un po’ di distanza dal presente per ascoltare la voce dei nostri antenati. […] Per questo oggi evochiamo i padri fondatori dell’Europa”. “Essi seppero cercare strade alternative, innovative in un contesto segnato dalle ferite della guerra. Essi ebbero l’audacia non solo di sognare l’idea di Europa, ma osarono trasformare radicalmente i modelli che provocavano soltanto violenza e distruzione. Osarono cercare soluzioni multilaterali ai problemi che poco a poco diventavano comuni”. “Per questo è importante la visita dei due Presidenti (Zuppi si riferiva alla visite dei Presidente della Repubblica italiana e tedesca, Mattarella e Steinmeier, a Monte Sole per l’80° della strage di Marzabotto – ndr) che onorano assieme le vittime della guerra. È la riconciliazione che inizia dalle proprie responsabilità e sconfigge le convinzioni di superiorità, le ostilità mute ma radicate, l’ignoranza che facilmente fa crescere l’odio. Il passato non è mai soltanto passato. Esso riguarda noi e ci indica le vie da non prendere e quelle da prendere”.
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