Avvenire di Calabria

Il report pubblicato dal Sole 24 Ore parla chiaro: il divario infrastrutturale tra Nord e Sud pesa sulla classifica regionale

Sport e palestre: la Calabria agli ultimi posti per indice di sportività

Il presidente dell’Osservatorio Colella: «Occorre una maggiore collaborazione tra istituzioni e realtà sportive: investire su benessere, discipline praticate e inclusività»

di Redazione Web

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I dati dell’Indice di sportività 2024 rivelano una Calabria in difficoltà per carenza di impianti sportivi e investimenti, con tutte le città calabresi nelle ultime posizioni della classifica nazionale.

L’Indice di sportività 2024 in Calabria

I dati pubblicati il 30 settembre 2024 dal Sole 24 Ore sull'Indice di sportività disegnano una netta divisione tra Nord e Sud del Paese in termini di infrastrutture e pratiche sportive. Il divario infrastrutturale emerge con forza dai numeri: dei 77 mila impianti sportivi presenti in Italia, il 52% è concentrato nelle regioni settentrionali, mentre solo il 26% si trova nel Mezzogiorno. Inoltre, al Sud il 20% degli impianti è incompleto o inutilizzato, contro l'8% del Nord.



In questo quadro che emerge, le città della Calabria si trovano nelle ultime posizioni della classifica nazionale, evidenziando carenze strutturali e politiche sportive poco incisive. In particolare, Catanzaro si colloca all’80° posto su 117 città con un punteggio di 243,5, seguita da Reggio Calabria al 95° posto con 189,4 punti. Ancora più in basso troviamo Cosenza (98ª, 180,6 punti), Crotone (99ª, 171,7 punti) e Vibo Valentia, che chiude il terz'ultimo posto con soli 118,8 punti, al 105° posto.

L'analisi dell'Osservatorio regionale per lo sport

Secondo Fabio Colella, presidente dell’Osservatorio regionale per lo sport, questi numeri riflettono una condizione complessa che necessita di interventi urgenti. «Vi sono importanti differenze che emergono tra Settentrione e Mezzogiorno e a colpire, ancor di più, è l’esistenza di una disparità legata anche al notevole divario infrastrutturale che emerge dal rapporto del Sole 24 Ore».


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Tra gli indici di questa classifica, ci sono anche le scuole, per le quali si registra il dato per cui sei scuole su dieci hanno una palestra e una su dieci una palestra accessibile.

La necessità di una nuova visione

Alla luce dei dati emersi, Colella sottolinea l'urgenzai «una visione di insieme basata su una costante ed efficace collaborazione tra la Regione e le città coinvolgendo le innumerevoli società sportive radicate sul territorio che lavorano incessantemente e con pochi mezzi a disposizione».


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Per il presidente dell'Osservatore regionale per lo sport «i temi su cui necessariamente confrontarsi nei prossimi mesi sono l’inclusività, l’istruzione, la salute tenendo ferma la realizzazione dell’obiettivo per la nostra Regione che è quello di invertire il trend di un Sud che spende meno nel settore dell’impiantistica e facendo sì che i lavori iniziati possano vedere presto una fine».

«La Calabria ha una vocazione naturale, ecosostenibile e accessibile che deve essere valorizzata, anche attraverso il potenziamento delle competizioni sportive. Questo potrà portare benefici in termini di partecipazione e attrazione turistica».



La sfida, secondo Colella, sarà anche quella di «indirizzare correttamente gli investimenti, puntando sugli sport più praticati e con maggiori ricadute positive per la popolazione e per il turismo sportivo. Tutto questo - conclude - tenendo conto della vocazione naturale, ecosostenibile ed accessibile che ha la Calabria».

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