Avvenire di Calabria

Settimana sociale: Notarstefano (Azione Cattolica), “a noi laici il compito di promuovere luoghi di confronto per il bene comune”

di Redazione Web

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(Trieste) “Organizzare processi e non occupare spazi”: “Mi piace sottolineare questo passaggio del discorso di Francesco ai delegati alla Settima sociale. In esso si sintetizza, a mio parere, lo spirito di queste giornate triestine”. Lo dichiara al Sir Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione cattolica. “Francesco ci chiede ancora una volta di essere veri discepoli missionari, capaci di rilanciare una formazione sociale e politica che dal basso si faccia promotrice di progetti di buona politica e di pace; di organizzare la speranza, di condividere la ricchezza dell’insegnamento sociale della Chiesa”. Aggiunge: “A noi laici cattolici, dunque, il compito assegnatoci da Francesco, ma direi anche dalla storia, di promuovere luoghi di confronto capaci di favorire sinergie per il bene. Ci chiede, il Papa, di essere lievito buono per le nostre comunità, vivendo a pieno lo stile sinodale che abbiamo tutti riscoperto e apprezzato grazie al percorso sinodale che stiamo vivendo nelle nostre chiese locali, nazionali e nella chiesa universale tutta”.
Notarstefano afferma: “Vorrei aggiungere ancora che le parole del Santo Padre hanno il sapore della verità che taglia e giunge al cuore delle questioni. Quando ci ricorda che, in fondo, la democrazia è risanare i cuori, superare ogni frontiera ideologica e riportarsi al senso profondo della giustizia sociale. Giustizia che si traduce in pienezza dei diritti, nella cura e nella dignità per tutti. E, soprattutto, Francesco ci dice che prendersi cura gli uni degli altri richiede il coraggio di sentirsi popolo”.
“Viviamo una fase storica delicata per la vita politica del nostro Paese. Le riforme che avanzano a colpi di maggioranza rischiano di minare alla base l’equilibrio istituzionale e sociale che tiene in piedi il Paese. Abbiamo bisogno di impegnarci tutti per realizzare quella che Francesco chiama ‘una democrazia dal cuore risanato’, una democrazia capace di continuare a coltivare sogni di futuro e di mettere in gioco, coinvolgere tutti e ciascuno personalmente e come comunità”.
Infine: “Alla scuola dei laici cattolici La Pira e Moro, Francesco ci dice che la politica, quella con la P maiuscola, è la più grande delle forme di carità; una forma di carità quando sa essere all’altezza delle sue responsabilità e di uscire dalle polarizzazioni, che immiseriscono e non aiutano a capire e affrontare le sfide del presente”.

Fonte: Agensir

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