Avvenire di Calabria

La sicurezza degli edifici scolastici è stato uno degli argomenti affrontati nel corso dei lavori odierni del civico consesso

Reggio Calabria, il tema scuola irrompe in consiglio comunale

Dagli scranni dell'opposizione indice puntato contro l'amministrazione Falcomatà: è toccato al vice sindaco Brunetti respingere le accuse al mittente

di Redazione Web

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Il tema scuola ha alimentato il dibattito durante i preliminari dell'ultima seduta del Consiglio comunale di Reggio Calabria. Nel corso della seduta sono stati approvati il bilancio consolidato dell'esercizio 2023, le modifiche del regolamento per la costituzione e il funzionamento della commissione mensa cittadina, i patti parasociali per l'esercizio del controllo sulla società Castore e una serie di debiti fuori bilancio.

Consiglio comunale, il tema scuola accende il dibattito

È tornato a riunirsi il consiglio comunale nell'aula Battaglia di palazzo San Giorgio e ha approvato il bilancio consolidato dell'esercizio 2023 ai sensi dell'art. 11-bis, d.lgs. n. 118/2011. Ok anche alla ratifica delle delibere di giunta comunale n. 145 del 05/08/2024, ai sensi dell'art. 175, comma 4, del d.lgs. n. 267/2000; alle modifiche del regolamento recante “Disposizioni per la costituzione e il funzionamento della commissione mensa cittadina”; ai patti parasociali per l'esercizio del controllo analogo congiunto sulla società Castore e a una serie di debiti fuori bilancio.



Il tema scuola è stato al centro del dibattito in consiglio comunale, con diverse posizioni emerse tra maggioranza e opposizione. Tra gli scranni dell'opposizione, il consigliere Armando Neri ha criticato duramente l'amministrazione, affermando che «il consiglio comunale è scollato dalla realtà», mentre la città affronta gravi problemi legati all'inagibilità di molte scuole. Neri ha accusato la giunta di non assumersi le proprie responsabilità, scaricando le colpe su altri enti, e ha sottolineato come «la Regione stia collaborando fattivamente per risolvere i problemi», mentre il Comune, a suo dire, «nega il diritto allo studio ai ragazzi di Reggio Calabria».


PER APPROFONDIRE: Scuole inagibili a Reggio Calabria, c’è il piano: ecco le soluzioni adottate


Anche Roberto Vizzari di Forza Italia ha puntato il dito contro la mancanza di programmazione, evidenziando come «le criticità degli edifici scolastici fossero già note» e che «le soluzioni alternative andavano individuate anticipatamente per evitare disagi a studenti e famiglie». Secondo Vizzari, l’amministrazione avrebbe dovuto prevedere questi scenari, ma «la mancanza di pianificazione è la causa delle attuali difficoltà».

Scuola, la difesa dei gruppi di maggioranza

Nel corso dei lavori preliminari dell'odierna seduta del consiglio comunale, è intervenuto anche il consigliere di maggioranza Giuseppe Sera, che ha difeso l'operato della giunta: «Non accetto di sentir dire che negli anni non c’è stata programmazione. La verità degli atti non si può negare» e ha ricordato che «alla fine del 2021 abbiamo discusso in collegamento coi dirigenti scolastici e sono state espresse le esigenze relative alla manutenzione ordinaria. C’è differenza tra programmare l’ordinario e lo straordinario. Col cambio della normativa sismica, risulta che in Calabria solo il 24% delle scuole sono agibili, quindi si tratta di un problema nazionale. Questa Amministrazione, parallelamente all’ordinario, si è occupata dello straordinario».

«Abbiamo programmato le verifiche statiche negli istituti e 10 hanno avuto esito negativo; per 9 le soluzioni sono state trovate. L’assessore Briante ha chiesto la collaborazione di tutti. Nessuno può dire che non si sapeva nulla. Ringraziamo la Regione anche se ci sono i tempi tecnici da osservare per far entrare i ragazzi nei nuovi locali».

Anche il consigliere Carmelo Versace ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione: «Il Comune ha, da subito, messo in campo sinergie con Città Metropolitana, Regione e Prefettura e per gli studenti si sono trovati degli ambienti consoni, come previsto dalla legge».

La difesa di Brunetti

A sedare ogni polemica sulla vicenda delle scuole è intervenuto il vicesindaco Paolo Brunetti, che ha difeso l’operato dell’amministrazione: «Per noi sarebbe stato più semplice non aprire la problematica e non indagare sullo stato delle scuole. Lo abbiamo fatto con la responsabilità e la consapevolezza di amministratori e di genitori. Cosa avremmo potuto programmare in più su dati arrivati ad agosto? Non abbiamo nascosto i problemi ma li abbiamo affrontati, consapevoli che poteva succedere qualcosa».

«Nessuno può permettersi di dire che eravamo impreparati se su 21 scuole 10 sono risultate inagibili e ci siamo attivati subito risolvendo 9 situazioni. Non appena il RUP lo ha detto sono state interdette le scuole. Pubblicamente abbiamo ringraziato la Regione per la collaborazione rispetto ai locali che forniranno aule agli studenti di Catona dell’ex Ciapi. Abbiamo grande rispetto delle istituzioni che collaborano con noi per il bene dei cittadini».



Il vicesindaco ha aggiunto: «Non accetto che mi si dica che non c’è programmazione sulle scuole, in una città che non aveva asili nido, oggi ne ha tre pubblici e ne sta realizzando altri. Siamo un’amministrazione che pensa, progetta e che è ancora in attesa di capire perché sono state chiuse le scuole di Ibico e Mazzini. L’Asp vuole risparmiare? Venga a comprare il Mazzini invece di pagare affitti inadeguati a palazzo Tibi. Abbiamo prospettato la possibilità di dare i locali, considerato che abbiamo strutture in vendita da un paio di anni».

«Siamo disponibili e lo abbiamo manifestato - ha aggiunto il vicesindaco, aprendo al tema della sanità - Bisogna ottimizzare i costi, hanno detto, e che non avrebbero guardato in faccia nessuno pur di risparmiare ed è un dato di fatto. In sanità tutto si può fare, tranne che risparmiare ad ogni costo. Non spetta al sindaco, se non in parte, garantire i servizi dell’Asp, mentre ogni cosa viene addebitata al sindaco».

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