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Cresce e si consolida la popolazione di rifugiati in Italia, facendo aumentare l’attenzione e la consapevolezza sull’importanza dell’integrazione. Secondo i dati ufficiali aggiornati al primo semestre del 2024, sono quasi 487.000 in Italia le persone sfollate forzatamente dal proprio Paese. Secondo il rapporto, su un totale di poco più di 3 milioni di nuovi permessi di soggiorno emessi tra il 2011 e il 2022, il 23,4% sarebbero per ragioni legate all’asilo o ad altre forme di protezione. I Comuni aderenti alla Carta forniscono il 18% dei posti in accoglienza nel Sai (Sistema di accoglienza e Integrazione) a livello nazionale, a testimonianza del ruolo rilevante delle città aderenti alla Carta che, garantendo l’accesso ai servizi locali, all’istruzione e alle opportunità di lavoro, favoriscono la piena inclusione sociale, gettando le basi per la costruzione di un futuro migliore per i rifugiati. È quanto emerge dal primo Rapporto della Carta per l’integrazione lanciato oggi a Roma dalla seconda “City to city visit”, la due-giorni di incontri fra i Comuni italiani che, insieme all’Unhcr hanno elaborato e sottoscritto la Carta delle persone rifugiate. L’appuntamento annuale della City to city rappresenta un laboratorio che permette ai Comuni partecipanti di promuovere, condividere e scambiare esperienze positive sull’inclusione che riguardano – fra gli altri – i servizi e gli strumenti sviluppati sui territori, le soluzioni abitative, l’accesso al welfare locale, l’inserimento lavorativo, l’acquisizione dei documenti, la promozione della salute, l’empowerment e la partecipazione dei rifugiati, la coesione sociale e la sostenibilità dei progetti. Oltre a Bari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino che insieme all’Unhcr, hanno elaborato e adottato la Carta per l’integrazione delle persone rifugiate, partecipano alla seconda City to city Bologna, Brescia, Genova, Padova e Ravenna, cinque nuove città che hanno aderito. “I Comuni che aderiscono alla Carta per l’Integrazione evidenziano come l’inclusione dei rifugiati sui loro territori rappresenti non solo una sfida da cogliere, ma anche un fattore di arricchimento e sviluppo armonico, un valore basilare su cui investire energie e sforzi collettivi”, ha spiegato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino aggiungendo che “la cooperazione tra istituzioni, associazioni e cittadini è fondamentale per trasformare le sfide dell’integrazione in opportunità di crescita per le comunità intere. Solo seguendo insieme un approccio umano, pragmatico e bilanciato possiamo adottare soluzioni efficaci e durature che rispettino i diritti e la dignità dei rifugiati e le esigenze delle comunità ospitanti”. Importante, sottolineano i promotori, il ruolo dello Spazio Comune, programma che prevede la presenza nelle città firmatarie di hub multifunzionali dove sono concentrati i servizi fondamentali per l’integrazione delle persone rifugiate, spazi aperti e facilmente accessibili dove i rifugiati possono trovare risposte ai propri bisogni di integrazione nelle comunità che li accolgono.
Fonte: Agensir