Avvenire di Calabria

Ecco il report delle domande presentate nel corso dell'ultimo anno dai cittadini stranieri presenti nel territorio reggino

Diventare cittadini italiani a Reggio Calabria: numeri, tempi e percorsi

La prefettura: «È di circa due anni il tempo medio per ottenere il diritto di cittadinanza: oltre 400 le domande presentate nel 2023»

di Francesco Chindemi

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È di circa due anni il tempo medio per ottenere la cittadinanza italiana per i cittadini stranieri presenti in Italia. Diverse, tuttavia, le tipologie. In questo articolo facciamo il punto della situazione nella città metropolitana di Reggio Calabria.

Richieste di cittadinanza, i numeri nella città metropolitana di Reggio Calabria

Nel corso del 2023, sono state presentate alla Prefettura di Reggio Calabria 272 domande di cittadinanza per naturalizzazione e 128 per matrimonio. A fronte di queste richieste, nello stesso anno, l’Ufficio ha notificato 285 decreti presidenziali di conferimento della cittadinanza per naturalizzazione, mentre il Prefetto ha emesso 36 decreti per matrimonio. I dati, forniti dalla Prefettura, evidenziano come il percorso per ottenere la cittadinanza richieda tempi significativi, con un tempo medio di conclusione dei procedimenti di circa due anni, pur restando entro i termini stabiliti dalla legge.



Le richieste di cittadinanza - spiegano ancora i funzionari della prefettura - provengono perlopiù da cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea. In testa, il Marocco e altri Paesi del Nord Africa, seguiti da India, Filippine, Ucraina, BielorussiaGeorgia e Albania. Tra i cittadini Ue, invece, i rumeni rappresentano la maggioranza delle richieste. 


PER APPROFONDIRE: Cittadinanza: don Ciotti, «sì a referendum, accorciare i tempi significa accorciare le distanze fra le persone e i loro diritti»


La normativa di riferimento è la legge 5 febbraio 1992 n. 91, che attribuisce al Ministero dell’Interno la competenza per i procedimenti volti all’acquisizione della cittadinanza, «sia per matrimonio che per naturalizzazione, ai sensi degli articoli 5 e 9». Il percorso per chi ha contratto matrimonio con un cittadino italiano prevede la possibilità di richiedere la cittadinanza dopo due anni, ridotti a uno in presenza di figli, a condizione che non ci siano sentenze penali ostative. In questo caso, la cittadinanza è concessa con decreto del Prefetto.

Diverso è il cammino per chi richiede la cittadinanza per naturalizzazione. L’iter è più lungo e articolato: è necessario risiedere ininterrottamente in Italia per almeno dieci anni e soddisfare requisiti minimi di reddito. La cittadinanza è concessa con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, ma non è un diritto automatico. Dipende da una valutazione discrezionale da parte dell’Amministrazione, che «deve verificare il grado di integrazione del richiedente nella comunità nazionale».



Un ulteriore elemento di semplificazione, introdotto negli ultimi anni, è rappresentato dall’obbligo di presentare la domanda online attraverso la piattaforma CIVES, accessibile tramite SPID. Tuttavia, nonostante la gestione digitale abbia contribuito a rendere più agevoli le pratiche, i tempi di attesa restano significativi in particolare per molti richiedenti, spesso provenienti da contesti sociali e geopolitici complessi.

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