Avvenire di Calabria

L'opera pensata insieme alle realtà associative e produttive del territorio sorgerà a Punta Pellaro

Reggio Calabria, il Parco del Vento si appresta a diventare realtà

Consegnati i lavori, il progetto valorizzerà un'area già famosa in tutto il mondo per gli sport legati al vento

di Redazione Web

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Il Parco del Vento di Reggio Calabria si appresta a diventare realtà: un’area che darà ristoro non solo agli abitanti del luogo, ma che saprà rispondere alla naturale vocazione del territorio. La zona già da anni attira turisti e sportivi da ogni parte del mondo per praticare la disciplina del Kite surf.

Parco del Vento a Punta Pellaro, consegnati i lavori

Sono stati consegnati i lavori relativi al Parco del Vento a Pellaro. Alla consegna erano presenti il sindaco Giuseppe Falcomatà, i consiglieri comunali Giovanni Latella e Giuseppe Marino, insieme ai progettisti, al rup e ai responsabili della ditta che si occuperà dei lavori.


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Nel waterfront della zona sud della città, tratto compreso tra il torrente Fiumarella, l'area naturalistica di Punta Pellaro e la linea delle Ferrovie dello Stato, verrà realizzata un’area multifunzionale comprensiva di un percorso ciclabile con due punti di bike sharing; un percorso pedonale attrezzato con arredo urbano e verde; un’area fitness e una giochi e percorsi in legno amovibili sulla spiaggia.

Il fronte mare della città si "allarga" verso Pellaro

Dopo Catona, il Tempietto, il Parco lineare Sud il Fronte mare della città si estende anche verso Pellaro. Un progetto che ha un grande rispetto della vocazione ambientale dei luoghi poiché Punta Pellaro si trova in un’area Sic (Siti di Importanza Comunitaria) e che è nato facendo tesoro delle proposte pervenute dalle associazioni del territorio.


PER APPROFONDIRE: Punta Pellaro, il “paradiso” del kitesurf che attira campioni mondiali e molti turisti da tutta Europa


Un progetto che, considerato il pregio paesaggistico ed ambientale del sito, mira ad un uso sostenibile e responsabile dei luoghi. Un’area che darà ristoro non solo agli abitanti del luogo, ma che saprà rispondere alla naturale vocazione del territorio, attirando turisti e sportivi da ogni parte del mondo per praticare la disciplina del Kite surf.

Non una semplice riqualificazione: sarà costruito per intero un tratto di lungomare

«Non si tratta di una riqualificazione  – ha precisato Latella – ma di un tratto di lungomare che verrà costruito per intero. Si va a recuperare un’area degradata, un parco a Punta Pellaro, area naturalistica e, soprattutto, a vocazione sportiva per poter fare Surf e Kite Surf poiché lambita dal vento per trecento giorni l’anno».

«La cosa importante è che in questo momento tantissimi appassionati di questi sport non solo dal nostro Paese, ma da tutta Europa arrivano nella nostra città per praticarli e noi ci vogliamo fare trovare pronti ad accoglierli nel migliore dei modi. E il parco sicuramente contribuirà a creare le giuste condizioni».

Un progetto condiviso con le realtà associative e produttive della zona

«Il parco fa parte dell’importantissima programmazione delle opere pubbliche avviata dall’Amministrazione Falcomatà – ha chiarito Marino – La progettazione partecipata è iniziata nel 2016, grazie ad una giovane studentessa neolaureata in Architettura a Reggio Calabria, Elvira Stagno, coinvolta dall’Amministrazione comunale, alle associazioni ambientaliste e culturali di Pellaro e alla Pro Loco Reggio Sud. I ritardi sono dovuti alla necessità di reperire le risorse economiche e tutti i pareri, considerata la particolarità dell’area (Sic), e il fatto che una parte dell’opera riguarderà l’area demaniale».


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Situazioni che hanno fatto sì che «l’iter di approvazione del progetto fosse complesso, ma come Amministrazione ci abbiamo sempre creduto e siamo riusciti a consegnare i lavori. Questo nuovo fronte mare, che collegherà il vecchio lungomare Latella a Punta Pellaro, contribuirà a riqualificare tutta la frazione e a valorizzarne la vocazione turistica. Speriamo che possano concretizzarsi i sogni e le aspettative di tante persone, associazioni e di tanti giovani del territorio».

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