Avvenire di Calabria

Rapporto Caritas/Migrantes: 39,2% degli stranieri lavora nell’agricoltura. Aumenta occupazione nel turismo e ristorazione e nelle costruzioni

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


In Italia, in un mercato occupazionale in ripresa i lavoratori stranieri non-Ue registrano un tasso di occupazione leggermente inferiore alla media (59,2% contro il 60,1%), mentre il tasso di disoccupazione si allinea, nella flessione, alla media complessiva. L’aumento occupazionale più marcato si è avuto nel settore Turismo e ristorazione (+16,8% e +35,7% per i lavoratori non Ue) e nelle Costruzioni (+8,4%, che sale al +13,8% per i lavoratori non-Ue); la maggiore incidenza di lavoratori stranieri nel 2022 si registra nel settore dell’Agricoltura (39,2% del totale), seguita dalle Costruzioni (30,1%) e dall’Industria (22,1%). L’87% degli occupati stranieri è un lavoratore dipendente, il 12,9% ha un contratto di lavoro autonomo. Le nazionalità che hanno conosciuto un aumento occupazionale più sostenuto fra il 2021 e il 2022 sono state l’albanese, la marocchina e la cinese (fra il +17,7% e il +7,1%). Il 75,2% degli occupati non-Ue svolge la professione di operaio (contro il 31,6% degli italiani); mentre solo 1 su 10 è un impiegato e appena lo 0,1% è dirigente. Quanto al livello d’istruzione, la forza lavoro straniera risulta mediamente meno istruita rispetto all’autoctona, prevalendo quelli con un livello “secondario inferiore”; mentre i laureati sono appena il 10,6% del relativo totale (è il 25,8% per gli italiani). Nell’anno 2022 il numero di imprese individuali che hanno come titolare un cittadino non comunitario sono diminuite di 3mila unità (0,8%) rispetto al 2021: sono complessivamente 390.511, pari al 12,8% del totale.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: