Avvenire di Calabria

Partiranno alla volta di Bagdad in aereo dall'Aeroporto dello Stretto

Dodici salme del naufragio di Roccella tornano in patria, Caritas Reggio Calabria: «Preghiamo per tutte le vittime del mare»

L'equipe diocesana ha rivolto un invito a tutte le comunità in occasione delle celebrazioni di oggi e domani

di Redazione Web

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Durante le celebrazioni di oggi e di domani, la Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova chiede a tutte le comunità parrocchiali di unirsi in preghiera per la partenza dall'aeroporto "T. Minniti" dell'aereo diretto a Baghdad che riporterà nella loro patria 12 salme di migranti vittime del naufragio del 17 giugno nel mare Ionio. La Caritas chiede preghiera per tutti i migranti e per tutte le vittime in mare.

Salme naufragio Roccella in partenza, invito alla preghiera della Caritas reggina

La Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova, da anni impegnata nel supporto non solo ai più bisognosi, ma anche di quanti raggiungono le coste calabresi in cerca di fortuna, ha rivolto un appello a tutte le comunità parrocchiali affinché si uniscano in preghiera durante le celebrazioni di oggi e di domani in vista della partenza dall'Aeroporto dello Stretto dell'aereo che riporterà in Patria dodici salme dei migranti vittime del naufragio che si è registrato nella notte tra il 16 e 17 giugno scorsi al largo di Roccella Jonica.


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Il trasporto sarà a carico del Governo Iracheno. Le altre salme di cui si sta occupando la delegazione calabrese della Caritas raggiungeranno il proprio paese d'origine non appena sarà completato l'iter per garantirne la partenza.

Il tragico naufragio al largo di Roccella Jonica

La notte tra il 16 e il 17 giugno scorso, al largo del Mar Ionio, un’imbarcazione partita dal porto di Bodrum in Turchia con circa 67 persone a bordo, di cui 26 minori, è naufragata a circa 120 miglia dalle coste della Calabria. La barca era rimasta alla deriva per diversi giorni, con uno scafo semi affondato, probabilmente a seguito dell’esplosione di un motore.


PER APPROFONDIRE: Migranti, Morrone a Radio Vaticana: «Contro le tragedie del mare serve una visione politica di ampio respiro che coinvolga tutta Europa»


Secondo le persone sopravvissute, diverse imbarcazioni sarebbero passate in quell’arco di tempo senza intervenire: la barca è stata soccorsa solo il 17 giugno dopo il lancio del “mayday” da parte di una nave francese che aveva intercettato il veliero affondato. Sono state tratte in salvo 12 persone, tra cui una donna poi deceduta prima di arrivare a terra, che sono state portate in salvo a Roccella Jonica, nella provincia di Reggio Calabria. Il bilancio della tragedia è di 41 morti accertati, di cui 26 bambini, e 35 dispersi.

La partenza dall'aeroporto "T. Minniti"

L'aeroporto "T. Minniti" di Reggio Calabria sarà il punto di partenza del volo che riporterà le salme a Baghdad. Questo evento, ancora carico di tanto dolore, rappresenta un momento significativo per le famiglie delle vittime, che potranno finalmente riabbracciare i loro cari, seppur nel dolore della perdita.

L'importanza della preghiera

La Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova invita tutti a riflettere e a pregare non solo per le vittime del naufragio di Roccella Jonica, ma a rivolgere una preghiera anche per tutti i migranti che ogni giorno affrontano viaggi pericolosi in cerca di una vita migliore, seppur lontano dalla propria terra d'origine.

L'appello dei vescovi calabresi

Mentre le salme delle vittime trovano il loro ultimo viaggio verso casa, rimane l'urgenza di un'azione globale per prevenire ulteriori tragedie. Lo hanno ribadito gli stessi vescovi calabresi che, all'indomani di quest'ultima tragedia, hanno denunciato «ancora una volta l’anestesia delle coscienze di fronte a questa ennesima sconfitta dell’umano e le miopi misure incapaci di evitare simili tragedie».


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I corpi delle vittime, «i uomini, le donne, i numerosi bambini», ancora l'appello dei presuli della Calabria, «siano un forte richiamo ai singoli e alle istituzioni perché la voce del sangue dei fratelli che grida dal profondo del mare non resti inascoltata mentre denuncia la deriva della nostra stessa umanità e perché il valore dell’accoglienza che caratterizza il nostro popolo non sia soffocata, mentre si leverà fino alla fine la Voce che rimane giudizio costante della storia: "Ero straniero e non mi avete accolto"(Mt 25,43)».

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