Sinodo: card. Tobin, “su persone Lgbtq+ non c’è una risposta che vale per tutti”
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Rimosse anche delle immagini di child abuse realizzate con l’intelligenza artificiale. La pedofilia e la pedopornografia sono le nuove forme di schiavitù contro la quale è importante la collaborazione tra responsabili domini e polizia. Lo sostiene don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente dell’associazione Meter, da 30 anni in prima linea per la difesa dei bambini. “Il responsabile della gestione di un dominio di primo livello nazionale, ha comunicato a Meter, dopo aver ricevuto decine di segnalazioni da parte dell’ Osmocoop (Osservatorio mondiale contro la pedofilia e pedopornografia di Meter), inviate congiuntamente alle autorità di polizia, di aver intimato ad alcuni gestori di piattaforme online di ‘cancellare e rimuovere’ immediatamente il materiale pedopornografico (child abuse pedopornografy) ‘ospitato’ nei loro servizi di file sharing e collaborare per contrastare questo abietto fenomeno”, si legge in una nota del fondatore di Meter che specifica: “Sono state rimosse anche le nuove immagini di ‘child abuse’ realizzate con l’intelligenza artificiale”.
Fondamentale la collaborazione: “Da 30 anni Meter, nel quotidiano screening della rete, ogni anno inoltra migliaia di segnalazioni alle autorità di polizia e ai server provider, e auspica che i responsabili dei domini collaborino sempre di più con le autorità nazionali, per l’individuazione dei soggetti che, oltre ad aver abusato di minori e prodotto il materiale pedopornografico, lo divulgano, lo trafficano e ne fanno business coinvolgendo centinaia di migliaia di bambini ogni anno”. Per don Di Noto “non è sufficiente la ‘cancellazione o la rimozione’ di foto e video, è necessario che si individuino i responsabili di tali nefandezze”.
L’abuso sui bambini, sottolinea il sacerdote, “è un abominio, un crimine”. Di qui un appello “alla responsabilità di ognuno affinché le vittime trovino sempre dei riferimenti per essere ascoltati, sostenuti e accompagnati nel percorso di aiuto, giudiziario e di assistenza”. Occorre creare “una ‘alleanza’ offline e online (nel mondo reale e virtuale), affinché questi drammi indicibili, trasversali ad ogni ambito, dove il ‘negazionismo’ è sempre in agguato, possano essere contrastati con determinazione ed efficacia per il bene e la tutela dei minori”.
Fonte: Agensir
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