Avvenire di Calabria

Un passato da parlamentare col centrodestra oggi ha ceduto alla «corte» di Falcomatà e del Pd reggino. Perché questo cambiamento? «Non rinnego nulla, moderati lontani da Salvini»

Parla Rosanna Scopelliti: «Ideali diversi? Prima la città»

Federico Minniti

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È stato il nome «a sorpresa» della nuova Giunta comunale. Rosanna Scopelliti si tuffa nell’amministrazione locale dopo un passato da parlamentare.

Perché ha accettato?
Ho sempre inteso l’impegno politico come servizio, così mi hanno insegnato in famiglia e nella mia esperienza di volontariato con la Comunità di Sant’Egidio. Ora che mi è stata offerta l’opportunità di mettermi al servizio della città di Reggio Calabria, rifiutare sarebbe stato un gesto egoista e incoerente. In particolare in un momento di difficoltà come quello che stiamo vivendo.

Deputata nel centrodestra, adesso assessore in una Giunta a trazione Pd.
Non rinnego nulla, rivendico semmai la mia posizione all’interno di un ampio centrodestra moderato, chiaramente incompatibile con la guida di Salvini. Credo in un ampio centro liberale, cattolico e riformista e continuerò a lavorare perché i moderati possano trovare una casa. Con il sindaco ci dividerà anche la storia politica, ma ci accomuna l’impegno per la città. E anche, abbiamo discusso spesso di questo negli anni del suo primo mandato, la consapevolezza che è necessario un cambio di passo per valorizzare di più e meglio una città dalla storia ricca di eccellenze, che deve trovare nella sua identità la forza per un percorso di riscatto che la proietti nel futuro.

Lei ha la delega al turismo. Che tipo di flussi dovrà attrarre Reggio?
Lavorerò perché Reggio ritrovi il suo ruolo strategico nel Mediterraneo. Passa da qui anche qualsiasi progetto di valorizzazione infrastrutturale, incluso l’aeroporto. Il turismo è impresa, lavoro, sviluppo, quindi ricchezza, e per noi può essere una leva di crescita fondamentale. Il governo deve dare aiuti concreti in questa fase di crisi, ma noi dobbiamo farci trovare pronti alla ripartenza. Voglio incontrare subito i rappresentanti del settore, cosa che farò periodicamente perché dobbiamo lavorare tutti insieme. Il turismo non è una cosa sola. Turismo enogastronomico, culturale, artistico, religioso, quello dei calabresi nel mondo e tanto altro. Dobbiamo essere attrattivi per ospiti sia con piccoli che con grandi budget. In sinergia con gli altri comuni della Città Metropolitana, Reggio deve essere un luogo dove fermarsi per più di una notte.

Se capiamo bene, per lei cultura e turismo camminano di pari passo?
Esatto. Credo ad esempio si possa costruire attorno al MArRC una rete molto più ampia, non solo in città: penso al Parco dell’Aspromonte, al lavoro avviato dal sindaco Repaci a Campo Calabro con Forte Siacci, ma anche a località più lontane come gli scavi di Rosarno o nella Locride. E poi i tanti festival che vengono organizzati, penso a EcoJazz dell’ottimo Laganà e alle tantissime iniziative fatte a EcoLandia, all’estate reggina e a tanto altro. Tutte iniziative vanno coordinate da una regia anche comunale e supportate, non solo economicamente.

Scuola e Università. Una sfida ostica in tempo di Covid–19.
Voglio continuare l’ottimo lavoro fatto dall’assessore Nucera nonché sfruttare le evidenti sinergie con le altre deleghe, in particolare cultura e legalità. La scuola è la più grande infrastruttura sociale del Paese e per l’amministrazione può essere anche un termometro di altre problematiche. Il termometro però bisogna saperlo leggere e io con umiltà mi farò aiutare dai protagonisti, dirigenti e insegnanti in primis. Arriveranno certamente anche istanze che esulano dalle mie competenze, molto spesso che esulano da quelle del comune. Ma avere un assessorato votato al dialogo costante con la scuola e l’Università può aiutare ad intervenire con maggiore anticipo.

Infine, parliamo di Legalità. Quanto le pesa questa responsabilità in virtù della sua storia familiare?
È una responsabilità che porto nel cuore. Ogni mia azione, da trent’anni, è accompagnata da uno sguardo verso il cielo pensando a cosa direbbe papà. Continuerò a impegnarmi perché “legalità” non sia solo un termine liso per il troppo consumo in un vocabolario intriso di retorica, ma un sentimento concreto. È nelle diseguaglianze che si annida il potere delle mafie. La legalità sarà uno strumento di inclusione e di partecipazione alla vita cittadina; sarà impegno costante per un territorio che va curato e difeso nella consapevolezza che ne siamo custodi. Un esempio? Dopo essere stata nominata sono andata a trovare Enza e Tiberio Bentivoglio in negozio per testimoniare una vicinanza. Ho cercato di farlo sempre in questi anni e mi piacerebbe lo facessero tutti i reggini con tutte le vittime del racket mafioso che hanno denunciato. Comprate qualcosa, o entrate anche solo per un saluto e un sorriso: è così che “Reggio Libera Reggio”, per dirla con il nome della bella iniziativa dell’associazione fondata da Don Ciotti.

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