Avvenire di Calabria

Papa Francesco: ai teatini, “la fedeltà va rinnovata. Pronti a demolire ciò che non serve più per costruire del nuovo”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Rinnovamento, comunione e servizio: è la triplice direzione nella quale Papa Francesco ha invitato a camminare i chierici regolari teatini, ricevuti oggi in udienza per il quinto centenario di fondazione dell’Istituto religioso, “nato per praticare e promuovere la vita comune e il servizio di Dio verso i fratelli, e per contribuire alla riforma della Chiesa attraverso la riforma di sé stessi, sul modello della prima comunità apostolica. “La fedeltà va rinnovata. Non può darsi una fedeltà che non si rinnovi, rimanendo fondati sull’antico, sì, ma al tempo stesso pronti a demolire ciò che non serve più per costruire del nuovo docili allo Spirito e fiduciosi nella Provvidenza. Questo è il rinnovamento” ha detto Papa Francesco che, riguardo alla “comunione” ha aggiunto: “una casa accogliente non si costruisce da soli, ma insieme, in comunità, valorizzando il contributo di tutti”. Infine, il servizio: “I progetti più belli – ha ricordato il Pontefice – non avrebbero portato a nulla se poi le persone, rimboccandosi le maniche, non si fossero messe al lavoro. I buoni propositi rimangono sterili, se non ci si mette concretamente al servizio gli uni degli altri, con umiltà, buona volontà e spirito di sacrificio”. “Cari fratelli e sorelle, quanto è bella questa Basilica! Poi però guardiamoci l’un l’altro e ricordiamoci che l’edificio in cui ci troviamo è solo un simbolo: la realtà siamo noi, personalmente e in comunità. Cinquecento anni fa – ha concluso – i vostri fondatori non hanno consacrato la loro vita a un cantiere di mattoni e di marmi, ma di pietre vive; hanno consacrato la vita alla Chiesa con la “C” maiuscola, la Chiesa sposa di Cristo, popolo di Dio e corpo mistico del Signore. È per il suo bene che ciascuno di loro ha speso sé stesso fino alla fine, dando vita a un’opera che, dopo secoli di fedeltà, oggi è affidata a voi. Coraggio e avanti!”

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: