Avvenire di Calabria

Pace: compie 10 anni “un minuto per la pace”, domani il Fiac accompagna con la preghiera il Papa

di Redazione Web

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Domani il Forum internazionale di Azione Cattolica (Fiac) accompagnerà ancora una volta con la preghiera il gesto di pace di Papa Francesco nei Giardini vaticani, commemorando i 10 anni dall’incontro dell’8 giugno 2014 voluto dallo stesso pontefice insieme all’allora presidente di Israele, Simon Peres, al presidente dell’Autorità Palestinese, Maḥmūd ʿAbbās – Abu Mazen e alla presenza del Patriarca di Costantinopoli,
Bartolomeo I. Ogni anno, nel ricordo di questo evento, l’8 giugno alle ore 13, il Fiac, con l’Azione Cattolica Italiana, l’Azione Cattolica Argentina, l’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (Umofc) ripropone alle associazioni di Azione Cattolica di tutto il mondo e agli uomini e alle donne di buona volontà di fermarsi un minuto, ovunque si trovino – in ufficio, in fabbrica, a scuola, nel quartiere, in ospedale -, per invocare insieme il dono della pace. Il tema scelto per il 10° anniversario – si legge in una nota – è “Vogliamo la pace. Una urgenza, un diritto, una necessità”. Nel sito del Fiac è possibile trovare una spiegazione sintetica dell’iniziativa, che Papa Francesco ha spesso
menzionato nel corso degli anni durante la preghiera dell’Angelus o attraverso i canali social vaticani, in quattro lingue: italiano, inglese, francese e spagnolo. Il manifesto di “Un minuto per la pace” 2024, con il semplice logo che unisce il richiamo ai simboli di pace della colomba e dell’ulivo al cerchio a colori del mondo aperto alla condivisione, è disponibile in 29 lingue, compreso giapponese, cinese, zulu, urdu, igbo, hindi, burmese, ebraico e arabo. “E’ un richiamo a tutti e a ciascuno – afferma Eva Fernández Mateo, coordinatrice del Forum internazionale
di Azione Cattolica (Fiac) e presidente dell’Accion Catolica General spagnola – a pregare per la pace e a motivare un impegno che richiede la partecipazione di singoli e società nella logica delle Beatitudini, sulla via del dialogo, per una cultura dell’incontro, dell’abbraccio tra le persone e tra i popoli. Purtroppo in questi dieci anni i conflitti nel mondo non sono diminuiti e nuovi fronti sono stati aperti alle porte dell’Europa e nell’amata Terra Santa. Anche se le vie della mediazione a volte sembrano chiuse, come credenti e come cittadini consapevoli di tanti Paesi, vogliamo insistere, insieme a Papa Francesco, nell’appello per un mondo più giusto e libero in cui a nessuno sia negata la prima condizione essenziale per vivere: la pace”.

Fonte: Agensir

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