Avvenire di Calabria

Intervista al neo senatore del partito democratico che si affaccia per la prima volta in Parlamento

Nicola Irto al nuovo Governo: «Due le priorità, lavoro e Pnrr»

Il parlamentare reggino e segretario regionale Dem è convinto: «L'esito del voto non inciderà sul futuro di Reggio»

di Francesco Chindemi

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Superata l’emozione del primo giorno, l’unico senatore calabrese eletto nel Pd, Nicola Irto è già pronto a lavorare per la Calabria nella nuova veste di rappresentanza. Pur sedendo tra i banchi della minoranza di Palazzo Madama, assicura che non farà mancare il suo contributo. 

L'intervista. Nicola Irto al nuovo Governo: «Pensi subito alla Calabria»

La prima volta a Palazzo Madama nella nuova veste, Nicola Irto l’ha vissuta mercoledì, per le procedure di accreditamento e giovedì, in aula, in occasione della seduta che ha dato il via alla XIX legislatura.


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L’ex presidente del Consiglio regionale, unico senatore del Pd eletto in Calabria, messa da parte l’emozione della “matricola”, è già pronto a mettersi al lavoro, pur dovendo sedere tra i banchi dell’opposizione.

Senatore della Repubblica, un nuovo ruolo di rappresentanza: come si appresta a viverlo Nicola Irto?

Intanto mi permetta di ringraziare tutti gli elettori che mi hanno dato fiducia e ogni singolo iscritto e militante del Pd per l’impegno profuso durante una campagna elettorale molto complicata. Vivrò questo mio nuovo impegno con il massimo senso di responsabilità e provando ad essere un punto di riferimento costante per il territorio e i cittadini calabresi. Il miglior modo, credo, per poter fare arrivare direttamente a Roma le istanze, i bisogni e le necessità della Comunità che andrò a rappresentare.

Pur se dagli scranni dell’opposizione quale sarà il suo contributo?

Saremo il principale partito dell’opposizione e spero che l’azione che riusciremo a svolgere sia il più possibile unitaria con le altre forze di minoranza in modo da poter maggiormente incidere sia a livello di proposta legislativa che di controllo del governo del centrodestra. Credo sia fondamentale uno sforzo comune per evitare che l’autonomia differenziata spacchi in due il Paese e per la garanzia del salario minimo in una fase particolarmente difficile per le famiglie meno abbienti.

Cosa auspica faccia per prima cosa il nuovo Governo per la Calabria e per Reggio?

La prima cosa su cui si deve intervenire, sia a Reggio che in ogni altra città, è il caro vita. Servono interventi immediati per fronteggiare gli aumenti esponenziali delle bollette di luce e gas. Serve un tetto al prezzo del gas uguale per tutti in Europa e un disaccoppiamento dei prezzi tra gas e elettricità. Fondamentale poi fornire aiuti alle famiglie in difficoltà e aumentare il credito d’imposta alle imprese perché possano fare fronte ai costi maggiorati che hanno dovuto affrontare ed evitare che chiudano.

Sulle grandi emergenze del territorio, la deputazione calabrese, al di là dei colori, saprà dialogare?

Ritengo il dialogo la principale via per raggiungere risultati importanti in politica. Mi auguro che, pur nella diversità di posizioni, appartenenza e responsabilità, la deputazione calabrese sia in grado di un confronto continuo che abbia come unico interesse quello di rappresentare al meglio la terra che ci ha eletto e che ha davvero bisogno del massimo impegno da parte di tutti per affrontare il difficile periodo che ci attende.

In campagna elettorale si è parlato tanto di Ponte. In realtà quali sono gli altri “ponti” da costruire?

Credo che il principale ponte da costruire sia quello che riesce a tenere insieme il Paese senza approfondire ancora il solco che già separa le regioni del Sud da quelle del Nord. Occorre mettere a terra nel miglior modo possibile le risorse del Pnrr destinate al Meridione e stoppare il progetto di autonomia differenziata che persegue la Lega di Salvini e che davvero potrebbe mettere a rischio la stessa tenuta democratica del Paese.


PER APPROFONDIRE: Governo e Calabria, Cannizzaro (FI): «Il primo ponte sarà la sinergia»


Poi serve un ponte che non lasci indietro gli ultimi, che faccia in modo che attraverso il salario minimo, il reddito di cittadinanza riveduto e un piano straordinario per l’occupazione renda più equa la nostra società.

Un’analisi sul voto. Nicola Irto Segretario regionale del Pd come giudica la debacle del suo partito in Calabria addirittura doppiato dai M5S? C’è un strappo da ricucire col territorio?

Guardi il risultato del Pd e del M5s non riguarda solo la Calabria, ma l’intero Mezzogiorno. È evidente che la campagna elettorale condotta da Giuseppe Conte sul reddito di cittadinanza ha avuto un effetto importante proprio nelle aree più povere dell’Italia. Come Pd dovremo comunque avviare una profonda riflessione attraverso il congresso nazionale avviato da Letta e proseguire in Calabria nel processo di rigenerazione e recupero della nostra identità avviato appena qualche mese fa. Occorre restituire fiducia ai cittadini che mai come questa volta si sono rifugiati nell’astensione.

Il risultato delle politiche quali ripercussioni avrà in chiave locale, in particolare guardando alla città di Reggio? Spiana la strada al centrodestra?

Il Pd e il centrosinistra per due volte consecutive hanno sbarrato la strada al centrodestra e al candidato leghista che voleva fare il sindaco di Reggio. La volontà popolare è stata chiara e il centrosinistra completerà al meglio la consiliatura in corso. I risultati nazionali non credo avranno effetti diretti sugli equilibri locali. Non mancherà anche nel reggino lo sforzo del Pd per migliorare l’azione politica e amministrativa e riannodare il rapporto con i cittadini.

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