Avvenire di Calabria

La consegna del vescovo agli innamorati durante la celebrazione eucaristica dedicata all'amore: "I miei occhi cercano il tuo volto"

Morosini alle coppie: «Reimmettete in società i valori autentici»

Tatiana Muraca

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

"I miei occhi cercano il tuo volto": si è tenuta domenica scorsa, la celebrazione eucaristica dedicata alle coppie di fidanzati o sposati della diocesi. La messa è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini, il quale richiama il Vangelo nell’episodio del lebbroso che chiede la guarigione: «Lui dice “purificami” e non solo “guariscimi”. Il senso di purificazione lo reimmette nella società. È grande oggi, con la pandemia, la tragedia di coloro i quali vengono colpiti dal coronavirus, isolati dal resto del mondo per il timore del contagio». Una lettura del Vangelo nell’ottica dell’attualità, quella fatta da monsignor Morosini, che invita a non perdere di vista il messaggio che Gesù ci ha lasciato, di leggerlo nel contesto della Salvezza. Ma cosa ci dice questo episodio? «Noi che oggi celebriamo la vita, la famiglia, i fidanzati e il loro santo protettore, noi che ci riuniamo nel giorno del riposo, la domenica, a porci interrogativi sul senso della vita, riflettiamo sulla guarigione che è anche domanda di vita». E con queste parole, il presule reggino si interroga su quale possa essere la salvezza da chiedere oggi a  Gesù. La risposta risiede sempre nella vita, nella famiglia e nel fidanzamento/sponsalità.
«Se non c’è rispetto della vita, non c’è rispetto della famiglia e la coppia che riesce a superare le difficoltà è perché guarda alla vita e ai propri figli. Si deve guardare alla relazione – aggiunge il vescovo - come preparazione al matrimonio che si apre alla vita. Allora la salvezza per noi credenti è riuscire ad immettere di nuovo nella società questo triplice aspetto di un’unica dimensione, con coraggio, così come fecero gli apostoli all’inizio del cristianesimo, che hanno iniziato a parlare una lingua non conosciuta a quell’epoca, immettendo nella società i valori che Cristo aveva predicato». A tutti gli sposi, fidanzati e credenti, dunque, monsignor Morosini chiede di essere capaci di accogliere tale sfida, di rimettere nella società questi valori. «Ma come valori che guardano alla costruzione della società – aggiunge il presule - : ci manca il dialogo, il confronto, il relazionarsi, e se mancano questi valori come possiamo pensare al fidanzamento o al matrimonio?». Dal concetto cristiano di sponsalità, monsignor Morosini parte per far capire agli innamorati, nel giorno a loro dedicato, «l’estasi della diversità (uomo-donna) e vederla come completamento di noi stessi e trovare una relazione fondata sull’incontro e sul dialogo capace di conversione e cambiamento. Il desiderio di mettersi assieme per costruire qualcosa insieme, di costruire la vita, la famiglia. Accettiamo la sfida che la società ci impone fratelli – conclude il vescovo - La società oggi deve cambiare, riscopriamo i valori prima nelle nostre convivenze e poi nell’azione della vita provando a dire alle persone che esistono questi valori, ad educare i ragazzi e i giovani sin da piccoli. Risiede nell’educazione in famiglia, la prospettiva stessa della famiglia, che si fondi sui valori cristiani».

Articoli Correlati