Avvenire di Calabria

Il vescovo di Reggio Calabria ha mandato un messaggio al sacerdote vittima di un atto intimidatorio

Monsignor Morosini a don Stamile: «Conservi il coraggio»

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

«Ho appreso dell'intimidazione ai danni di don Ennio Stamile - ha detto monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria - Bova inviando un messaggio di solidarietà al sacerdote di Cetraro - un fatto cruento; da subito ho rivolto una preghiera per la sua serenità d'animo affinché non manchi il coraggio nell'andare avanti nella sua azione».

Questa la solidarietà del presule reggino che si unisce a tanti altri attestati di stima per il coordinatore regionale di "Libera". Nella giornata odierna è stata diffusa una nota a firma di tutte le Caritas diocesane della Calabria: «Intimidire chi fa un lavoro prezioso, silenzioso e importante, intimidire chi si impegna, intimidire chi con la sua opera di evangelizzazione quotidianamente contrasta l’agire mafioso, - ha scritto padre Valerio Di Trapani, delegato Regionale Caritas Calabria - è un atto vile e ignobile, che smuove le nostre coscienze e ci sprona a proseguire con tenacia il nostro cammino».

Il convegno regionale Caritas, dove anche don Ennio è stato relatore, si intitolava “Non a parole ma con i Fatti”, è questo quello che, scrivono dalle Caritas calabresi, «anche noi quotidianamente proviamo a fare in tutte le Diocesi, è questo l’unico modo per fermare la mentalità mafiosa, per stare vicino e dar forza a chi si impegna cosi tanto. Un impegno che la Caritas sta portando avanti è il progetto “Costruire Speranza”, un’esperienza che punta alla scoperta del territorio, l’utilizzo di buone prassi, al riuso di beni sequestrati alla criminalità trasformandoli in luoghi vivi ed accoglienti, utilizzo di Opere Segno come impegno tangibile di unione e contrasto all’agire mafioso».

Tante le dichiarazioni istituzionali. Il Governatore della Calabria, Mario Oliverio ha affermato che «don Ennio non si lascerà intimorire e che lo Stato e le istituzioni democratiche faranno quadrato intorno a lui». Della stessa opinione il presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Nicola Irto: «Colpire don Ennio, infatti, significa non solo tentare di condizionare una personalità fortemente esposta sul fronte dell’antimafia, ma lanciare un messaggio di aperta sfida all’intera comunità calabrese che non accetta il giogo mafioso e che lavora ogni giorno per costruire un futuro di libertà e democrazia». In conclusione anche il Sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha scritto a don Stamile: «La Reggio onesta, la Calabria onesta, sono schierate dalla parte di Libera».

Abbiamo contattato il coordinatore regionale di "Libera", don Ennio Stamile, il quale - preferendo un basso profilo comunicativo - ha comunque riferito di «uno stato d'animo sereno grazie alla solidarietà di tantissime realtà sparse in tutto il territorio nazionale».

Articoli Correlati

beni confiscati bando

Beni confiscati, ecco chi li gestisce in Calabria

In occasione dell’anniversario della legge 109/96 che ha compiuto 28 anni, l’Associazione antimafia Libera ha presentato il rapporto annuale sulla gestione e destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.