Avvenire di Calabria

Intervista al sindaco del "modello di accoglienza" rieletto primo cittadino e europarlamentare

Mimmo Lucano: «In Europa porto l’umanità di Riace»

Dal ritorno alla politica attiva alla tragedia di Roccella Jonica, il primo cittadino spiega anche come la fede l'abbia sostenuto nella sua battaglia giudiziaria

di Francesco Chindemi

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All'election day di giugno, Mimmo Lucano ha festeggiato la sua elezione al Parlamento europeo e la rielezione a sindaco di Riace, simbolo di accoglienza per i migranti. Qualche giorno fa l'insediamento a Strasburgo.

Lo abbiamo incontrato a Reggio in Piazza Italia, la stessa dove anni fa difendeva il suo “modello” insieme all’amico padre Alex Zanotelli, prima della bufera giudiziaria conclusasi a fine 2023. Seduti, per sua scelta, sulle scale della statua all’Italia, abbiamo discusso del suo ritorno alla politica attiva e del recente dramma di Roccella.

🎙️Ascolta l'episodio del Podcast Good Morning Calabria con Mimmo Lucano 👇

Cosa ti inorgoglisce di più: essere di nuovo sindaco di Riace o europarlamentare?

Essere sindaco, perché ho avuto grandi motivazioni per rispondere a quello che era stato un teorema giudiziario finalizzato alla distruzione del lavoro e dell’impegno che il “modello Riace” rappresentava. In realtà, non era un modello, ma un insieme di occasioni e atteggiamenti spontanei. La mia storia sull’accoglienza è iniziata per una casualità, uno sbarco, un vescovo - monsignor Bregantini - che dice «apriamo quel convento».


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Ero impegnato nella realtà sociale e politica del mio comune, cercando soluzioni per evitare l’emigrazione dei giovani. Poi è arrivato lo sbarco, l’accoglienza, e l’esodo biblico, il viaggio di un popolo che si mette in cammino per un sogno di liberazione, che ha risvegliato la mia coscienza politica e umana.

Che effetto ti fa vedere quanto accaduto a Roccella Ionica?

Mi fa sempre lo stesso effetto: siamo di fronte a una deriva dell’umanità dove l’egoismo e il materialismo prevalgono. Cutro è stato un esempio eclatante: persone in fuga dall’Afghanistan trovano un’Europa chiusa, si rivolgono ai mercanti di esseri umani e finiscono in balia delle onde. I bambini in viaggio, portati alla riva come cadaveri, vengono definiti “carichi residuali”. Anche a Roccella Ionica si ripete la tragedia, ma con un blackout dell’informazione per coprire lo scandalo. È una sconfitta per l’umanità.

I vescovi calabresi hanno denunciato questo scandalo appellandosi a politica ed Europa. Quale sarà il tuo contributo sui temi dell’immigrazione a Strasburgo?

Porterò la mia storia con determinazione e senza incertezze. Non cerco posizioni sicure, ho rischiato inserendomi in una parte politica non scontata. La mia campagna elettorale è costata 50 euro per l’elezione del sindaco e zero per il Parlamento europeo.


PER APPROFONDIRE: Il ritorno di Lucano e non solo. Ecco i principali risultati in Calabria delle comunali


Il partito ha forse coperto i costi, ma io non avevo organizzazione o segreteria. Ho viaggiato per l’Italia, incontrando persone nelle piazze e nei luoghi, ed è stata una bellissima esperienza.

C’è un episodio in particolare che ricordi della tua campagna elettorale?

Una sera a Milano, ho incontrato una donna molto empatica. Più tardi, ho ricevuto un messaggio sul telefono: «Un mondo senza confini, un mondo senza barriere, un mondo con l’uguaglianza sociale, senza guerre, senza odi, senza discriminazione, e questo è il mondo immaginato e sognato da Pino». Firmato Silvia Pinelli. Ho capito che era la figlia di Giuseppe Pinelli, il ferroviere antifascista ammazzato per coprire una strage. Un uomo semplice che sognava un mondo di libertà e democrazia, per cui ha pagato con la vita.

Quale ruolo ha avuto la religiosità nella tua esperienza anche giudiziaria?

La frequentazione con religiosi come padre Alex Zanotelli, monsignor Giancarlo Bregantini e il parroco di “Reggio Non Tace” Giovanni La Diana, Salvatore Monti che è un missionario scalabriniano ha avuto un impatto profondo sulla mia coscienza. Queste figure mi hanno trasmesso valori di accoglienza e solidarietà che riportano alla teologia della liberazione e ai movimenti dei cristiani per il socialismo ispirati dal vescovo degli indios Pedro Casaldáliga. Mi hanno insegnato che cristianesimo e utopia sociale vanno insieme, mentre cristianesimo e neoliberismo sono incompatibili.

Quali sono le prime azioni che intendi intraprendere al tuo ritorno da sindaco di Riace?

Mi occuperò del problema dell’acqua, seguendo l’utopia di padre Alex Zanotelli e Giovanni Di Leo, ingegnere della Sorical che aveva scoperto come le tariffe imposte fossero scorrette. Padre Alex dice che l’acqua è imprescindibile come l’aria. Ripartiremo mettendo in funzione un pozzo con una tariffazione zero per tutti i cittadini.


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Inaugureremo un murales dedicato alle vittime della strage di Cutro con i pezzi dell’imbarcazione naufragata. A proposito di simboli, l’amministrazione precedente ha oscurato il «paese dell’accoglienza » sostituendolo con «paese di San Cosimo e San Damiano». Non oscurerò l’immagine di San Cosimo e San Damiano, ma aggiungeremo «protettori dei Rom e dei migranti”»

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