Avvenire di Calabria

Migranti: presidio WeWorld a Ventimiglia, “400 donne aiutate nell’ultimo anno, potenziali vittime di tratta”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Nell’ultimo anno sono state quasi 400 le donne migranti (di cui 14 incinte) che si sono rivolte ai servizi di WeWorld a Ventimiglia, uno dei maggiori punti di passaggio per chi cerca di uscire dall’Italia. Già dall’anno scorso è stato riscontrato una femminilizzazione dei flussi migratori sul territorio. “Quest’anno il numero di donne che viaggiano da sole è meno elevato e le rotte migratorie sono cambiate: le donne migranti che abbiamo intercettato da inizio anno provengono principalmente da Eritrea, Etiopia, Costa d’Avorio, Nigeria e Tunisia mentre lo scorso anno arrivavano principalmente dall’Africa occidentale e dall’Africa francofona – spiega Jacopo Colomba, responsabile del progetto di WeWorld a Ventimiglia -. Le donne che viaggiano da sole rischiano più di altre persone di cadere vittime delle reti criminali presenti sul territorio e sono quindi maggiormente esposte al rischio di tratta, spesso a scopo sessuale. Con lo sviluppo di nuove rotte migratorie, quest’anno sospettiamo che il rischio di tratta possa essere maggiormente a scopo di servitù domestica. Servono più risorse dedicate affinché queste donne non diventino vittime di tratta. Continuiamo a chiedere il ripristino del Trattato di Schengen, la creazione di nuovi dispositivi d’accoglienza e il rafforzamento di quelli esistenti e di un tavolo di coordinamento tra stakeholder e terzo settore per monitorare la situazione migratoria a Ventimiglia e proporre soluzioni rispetto a casistiche più specifiche”.  “L’Italia – aggiunge Dina Taddia, consigliera delegata di WeWorld –  rimane uno dei principali luoghi di destinazione finale delle vittime della tratta di esseri umani, nonché una tappa di transito per altre mete europee. Proprio per l’estrema mutabilità della situazione, è necessario monitorare il fenomeno, fare rete ed essere presenti alle frontiere. Per sradicare la tratta di esseri umani, bisogna contrapporre alle false promesse dei trafficanti l’impegno concreto per proteggere i diritti delle potenziali vittime, e toglierle così dalla spirale del trafficking”.
WeWorld opera a Ventimiglia dal 2016, con interventi di assistenza alle persone migranti e richiedenti asilo in transito. Dal 2019 hanno avviato un progetto, insieme a Caritas Intemelia e Diaconia Valdese, per fornire servizi di supporto e assistenza a famiglie, donne e minori non accompagnati. Sono quasi 4.000 le persone accolte da novembre 2020 a oggi, di cui 1745 donne, 674 uomini e 1558 minori accompagnati.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: