Avvenire di Calabria

Memoria dei Patriarchi di Acatti, il racconto delle foreste antiche

La mostra a cura del Parco Aspromonte racconta la devastazione degli incendi

di Redazione Web

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La documentazione video fotografica è ospitata da San Giorgio Morgeto

Sarà inaugurata venerdì 12 luglio alle ore 16.30 presso il Convento dei Domenicani di San Giorgio Morgeto la mostra video fotografica “Memoria dei Patriarchi di Acatti, il racconto delle foreste antiche”. L’evento prodotto in collaborazione con il Comune di San Giorgio Morgeto sarà inaugurato alla presenza dei vertici del Parco Nazionale dell’Aspromonte e del Sindaco Salvatore Valerioti.


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Le immagini, a cura di Carmelo Fiore, Enzo Galluccio e del Gen. Giuseppe Battaglia, sono frutto di attività documentaristica mirata a registrare i danni causati dai corposi incendi che hanno interessato nell’estate 2021 ampie aree del Parco nazionale dell’Aspromonte. Il lavoro si completa con un video documentario. Il suggestivo percorso espositivo propone la duplice ambizione di affiancare al “viaggio” di conoscenza di una tragedia ambientale, un percorso di sensibilizzazione e responsabilizzazione mirata a rinnovare sentimenti di educazione e tutela ambientale.

Il bosco di Acatti culla della biodiversità

Nel cuore del Parco Nazionale dell'Aspromonte, nel 2021 si è consumata una tragedia ambientale di immane portata. Il bosco millenario di Acatti, a San Luca, culla di una straordinaria biodiversità, è stato completamente distrutto da un incendio che ha infierito per undici giorni e undici notti, deturpando gli splendidi pini e querce e lasciando al loro posto solo cenere. La furia delle fiamme, alimentata da dolo, ha cancellato in poche ore ogni forma di vita, anni di storia e un ecosistema prezioso.


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Non solo uccelli, caprioli e lepri, ma anche i piccoli mammiferi, gli anfibi, i rettili, gli insetti, altri invertebrati ed i molluschi che popolano l’ecosistema sono stati vittime inermi di questo inferno. La flora, anch'essa devastata, non potrà più offrire riparo e nutrimento alla fauna selvatica. Un racconto silenzioso di una foresta ferita, spezzato solo dall'eroico lavoro di quanti si sono prodigati per domare le fiamme. L'Ente Parco, con dolore e amarezza, descrive la desolazione che regna ora in quella che un tempo era un'oasi di biodiversità.

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