Avvenire di Calabria

Coinvolte anche l'Università di Salerno e Milano Bicocca nell’ambito della collaborazione scientifica consolidata negli ultimi anni

Mediterraneo hotspot di biodiversità: la ricerca dell’Università di Reggio e di altri due atenei italiani

Il progetto di ricerca ha visto compiere una vera e propria spedizione di studio, ricerca e formazione in Aspromonte e altre riserve naturalistiche della Calabria

di Redazione Web

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Il Mediterraneo è un hotspot di biodiversità e una risorsa fondamentale per implementare la sostenibilità dei processi produttivi, soprattutto quelli legati ai settori biomedico, agricolo e alimentare.

Per questo motivo, un team di ricercatori afferenti a tre università – Università Mediterranea di Reggio Calabria, Salerno e Milano Bicocca – nell’ambito della collaborazione scientifica consolidata negli ultimi anni, ha dato vita a una spedizione di studio, ricerca e formazione, finalizzata a conoscere e valorizzare la biodiversità della Calabria.

Mediterraneo, hotspot di biodiversità: le scoperte effettuate

Oltre ai dottorandi, assegnisti di ricerca e ricercatori, alla missione, che si è svolta tra la Riserva delle Valli Cupe, l’area dei monoliti in Aspromonte e la Riserva del Marchesale nel Parco delle Serre, hanno partecipato trentuno giovani studenti dei corsi di laurea in scienze biologiche dell’Università della Bicocca.


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«Nelle aree oggetto di studio sono state osservate specie vegetali e animali di grandissimo interesse e dinamiche ecosistemiche peculiari che solo in questi contesti incontaminati si possono osservare», ha dichiarato il Prof. Massimo Labra, coordinatore della spedizione per UNIMIB e direttore scientifico del National Biodiversity Future Center. Il Prof. Rastrelli dell'Università di Salerno, coinvolto anch'egli nel National Biodiversity Future Center, ha evidenziato come le specie mediterranee osservate offrano un mondo fatto di fitocomplessi e fitocomposti con straordinarie proprietà di interesse biologico.


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Le conoscenze acquisite non solo sono strategiche nell’ottica di una valorizzazione dell’immenso patrimonio di biodiversità di questo paese, a sostegno di un'umanità che necessita di un riallineamento con la natura per il suo stesso benessere psico-fisico, ma possono essere alla base di una vera transizione ecologica urbana, in quanto nel contesto cittadino è sempre più importante scegliere di impiantare specie vegetali che non solo riescano a tollerare l’evidente cambiamento climatico che porta caldo e siccità, ma anche bellezza», ha chiosato Andrea Galimberti del progetto PNRR MUSA (Ecosistema dell'Innovazione di Milano).

Ricerca, fattibile la collaborazione tra università del nord e del sud

Alla spedizione, per UNIRC, ha partecipato la Prof.ssa Mariateresa Russo, spoke leader del progetto PNRR Tech4You (Ecosistema dell’Innovazione della Calabria e Basilicata) e del National Research Centre for Agricultural Technologies – Agritech, alla quale, con la Dott.ssa Sonia Carabetta e un gruppo di dottorandi e assegnisti PNRR, in stretta collaborazione con il Prof. Luca Campone di UNIMIB, è affidata la caratterizzazione chimica dei materiali vegetali prelevati nei vari siti.

La Professoressa Russo ha voluto rimarcare come questa prima esperienza abbia dimostrato che è concretamente possibile strutturare delle solide collaborazioni tra gli ecosistemi dell'innovazione nord e sud come MUSA e Tech4You e tra questi e i Centri Nazionali creati grazie al PNRR.

Il Rettore della Mediterranea, Zimbalatti: «Un'esperienza di ricerca da replicare»

«L’auspicata formalizzazione di specifici accordi tra le università coinvolte è in linea ed arricchisce», ha dichiarato il Prof. Giuseppe Zimbalatti, Rettore dell'Università Mediterranea, «gli obiettivi di politica della ricerca nazionale ed è in forte continuità con la prima esperienza di condivisione tra università del nord e sud del Paese che si è concretizzata nel progetto pilota sviluppato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria e Università di Bergamo e che ha portato al programma dell’Erasmus italiano».


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Il Rettore Giuseppe Zimbalatti e la Prorettrice Russo desiderano esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno favorito il successo della spedizione e in particolare al Gen. Raffaele Manicone, Comandante del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, al Col. Luca Toti, Comandante provinciale dei Carabinieri di Vibo Valentia, al Col. Rocco Pelle del Reparto Carabinieri Biodiversità di Mongiana e all’Appuntato scelto Q.S. Luigi Cavallaro, nonché al Dott. Carmine Lupia e le guide ufficiali del Parco Nazionale dell'Aspromonte, in particolare Demi D'Arrigo.

«L’approccio collaborativo latu sensu è fondamentale», conclude la Prof.ssa Russo, «in quanto consente lo scambio di conoscenze, esperienze e competenze ed è la strada maestra per favorire la crescita armonica dell’intero paese e garantire il futuro dei nostri giovani».

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