Avvenire di Calabria

Marcinelle: cerimonia al Bois du Cazier, presenti sindacati italiani ed europei. Ambasciatrice Favi, “qui è nata l’Europa”

di Redazione Web

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“Una tragedia immensa, umana. Parla di morti sul lavoro, ma è anche un po’ uno spartiacque perché da quel momento è cambiata la relazione tra Italia e Belgio. L’Ue ha avuto uno slancio, proprio a partire dall’Unione sul carbone e sull’acciaio”. Sono parole – riferite dalle agenzie – dell’ambasciatrice italiana in Belgio, Federica Favi, pronunciate a margine della odierna cerimonia per la strage di Marcinelle, al Bois du Cazier. “Credo che da questo posto, così emozionante per tutti, da questa giornata, sia nata l’Europa”, ha aggiunto Favi.
“L’agosto di 68 anni fa nella miniera di Marcinelle, in Belgio, morirono 256 lavoratori. Di questi 136 erano italiani emigrati per lavoro, impegnati, insieme ad altri milioni di persone, a far risorgere l’Italia dalle ceneri della Seconda guerra mondiale. Nel loro ricordo rendiamo onore a tutte le vittime sul lavoro”. Il messaggio consegnato ai social è del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Occorre mettere in atto buone politiche per garantire la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, contrastare tutte le forme di sfruttamento lavorativo, favorire il rientro dei giovani italiani costretti ad emigrare per valorizzare i loro talenti, gestire l’immigrazione in forma equilibrata, nel segno dell’integrazione e dell’inclusione sociale”.
“Praticare la memoria è assolutamente necessario per evitare che tragedie come quella accaduta qui a Marcinelle, nel 1956, si possano ripetere”. Lo dichiara la segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione, presente alla cerimonia di Marcinelle. “Salvaguardare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori è una nostra fondamentale prerogativa. Sappiamo che ancora oggi, precarietà e ricattabilità nel lavoro, profitto a tutti i costi, insufficienza di personale per effettuare i controlli sono la causa dei tanti infortuni e morti sul lavoro”.
Fare memoria “dei lavoratori morti nel 1956 è importante perché ci ricorda che lo stesso ethos di sfruttamento è ancora oggi presente nei luoghi di lavoro”: lo afferma la segretaria generale dei sindacati europei (Etuc), Esther Lynch, presente al Bois du Cazier per la commemorazione delle vittime della miniera. “Migliaia di lavoratori perdono la vita sul luogo di lavoro in incidenti che avrebbero potuto e dovuto essere prevenuti”. La ricorrenza consegna “l’impegno come sindacati e come lavoratori insieme per proteggere i diritti acquisiti ma anche per lottare per nuovi importanti diritti”.

Fonte: Agensir

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