Avvenire di Calabria

La testimonianza cristiana, infatti, assume una dimensione reale e tangibile per tutti soltanto laddove diventa comunitaria

L’Azione cattolica reggina: «Più vicini alle giovani coppie»

Giandomenico Chirico *

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Da qualche giorno il nostro Arcivescovo ha diffuso le indicazioni per il nuovo anno pastorale. Il percorso di discernimento condiviso, adottato già da qualche tempo, propedeutico alla stesura finale di questo documento, ci indica che il metodo è già sostanza, soprattutto quest’anno in cui focalizziamo la nostra attenzione sulla comunità a sulla corresponsabilità ecclesiale.

Le indicazioni di quest’anno ci spingono a mettere al centro una fede essenziale, libera da sovrastrutture e da prassi stantie e abitudinarie; una semplicità che diventa credibilità nei percorsi di preparazione ai sacramenti, in particolare alla Cresima e al Battesimo. Nello specifico, si sottolinea la necessità di proporre dei corsi nei quali, da un lato, si chiede a chi vi partecipa di compiere scelte chiare, consapevoli e definitive, dall’altro impegna la comunità tutta a non delegare a pochi la responsabilità di questa formazione. Il documento ci chiede di essere, allo stesso tempo, innovativi per aprire strade nuove di incontro tra Dio e il suo popolo, ma anche di recuperare azioni pastorali semplici come l’uscire dalle sacrestie per visitare le case delle famiglie che abitano il territorio parrocchiale, partendo proprio da quelle che vanno accompagnate anche (e soprattutto) subito dopo la celebrazione del matrimonio.

È il cuore degli orientamenti pastorali: valorizzare nelle nostre realtà ecclesiali una fondamentale proporzione in cui la Chiesa sta alla casa come la comunità sta alla famiglia. Questa formula ci descrive l’asse di intervento sul quale il Vescovo ci invita a spendere maggiori energie, perché la famiglia non è solo il luogo in cui risiedono molti problemi, soprattutto quelli legati alla sfera educativa, ma è, o potrebbe essere, il terreno fertile nel quale piantare e far crescere le soluzioni sperate. Gli orientamenti disegnano chiaramente una comunità aperta, capace di osservare e interpretare i bisogni della gente. Un’indicazione molto utile che ci viene suggerita è la stesura della “mappa dei bisogni e delle risorse del territorio”, uno strumento attraverso il quale la nostra Chiesa reggina ci spinge a conoscere, oltre la superficie, non solo i problemi e le difficoltà del contesto che ospita ogni singola parrocchia, ma anche le gioie, le speranze, le potenzialità, il Bene e le occasioni nelle quali il Signore certamente ci chiama ad essere presenza significativa, a rendere visibile il carattere corale di una testimonianza necessaria. Insomma tra comunità, famiglie e territorio le indicazioni pastorali di quest’anno ci ricordano l’insegnamento di Paolo: siamo «Chiamati ad essere santi insieme».

* presidente diocesano Ac

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