Avvenire di Calabria

La Pinacoteca di Bova Marina trova sede nell’ex Mercato Coperto

Un risultato che arriva grazie anche all’impegno dell’associazione Le Muse

di Redazione Web

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Un progetto che trova finalmente la sua realizzazione dopo un lungo percorso

Questo sabato 1 giugno alle ore 17,30 presso l’ex Mercato Coperto di Bova Marina, sarà inaugurata la nuova sede della Pinacoteca comunale. Il presidente Muse Giuseppe Livoti ricorda che nel 2007 l’allora sindaco Domenico Zavettieri decise di mettere ordine alle opere che erano state realizzate negli anni precedenti in occasione delle estemporanee di pittura in sinergia proprio con l’Associazione.


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L’Amministrazione era proprietaria di tante tele, alcune esemplificative ed importanti perchè realizzate in periodi storici diversi da artisti affermati ed aspiranti. Con il tempo ci si rese conto che andava fatto un appello ai Maestri calabresi con particolare attenzione a quelli dell’Area metropolitana dello Stretto e dell’Area Grecanica. L’idea di una donazione volontaria o in comodato d’uso avrebbe permesso loro di essere parte integrante di un percorso espositivo all’interno, oggi, di questa importante struttura.

L'idea della Pinacoteca nasce tempo fa

Nel gennaio del 2016 il Comune prese l’impegno di ricevere nuove opere garantendo idonea collocazione, sicura conservazione, nonché perenne pubblica esposizione. In consegna furono date circa 40 tra tele e sculture, visibili fino ai nostri giorni presso piccoli ambienti all’interno dell’Irssec (Istituto Regionale Studi Superiori Elleno Calabri) ed in alcuni uffici comunali sempre in piazza Municipio.

La Pinacoteca riapre al pubblico le sue Sale all’interno dei nuovi locali ubicati nell’edificio dell’ex Mercato Coperto. Ristrutturato nel 2006 con finanziamento A.P.Q. Beni Culturali restaurato a suo tempo come “Casa della Cultura”. Diventando, insieme al Museo Agro-Pastorale ed al Museo Archeologico Archeoderi, uno dei tasselli dell’offerta culturale della cittadina.

Le tante opere esposte

Le opere nella nuova esposizione seguono un percorso che delineano l’andamento artistico culturale, di tendenza dal 1960 in poi. Soprattutto per la presenza di chi è stato tra i fautori dell’istruzione artistica nella provincia reggina. E quando la Scuola D’Arte era Laboratorio, manualità ed ideazione. Accanto a questo corpus importante vi è tutta una serie di paesaggi che appartengono alla bovesia. E ricordano le prove estemporanee eseguite nei vari anni e fanno memoria del patrimonio umano, architettonico dei borghi.


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Importante la presenza e l’acquisizione di opere di Nik Spatari che ha ideato il parco Museo di Mammola. E del compianto e dimenticato Nunzio Bava, pittore verista che racconta il mondo degli umili, uomo che frequentò a suo tempo la scuola d’arte Mattia Preti di Reggio Calabria.

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