Avvenire di Calabria

La vicenda diventata “questione di Stato”, nel prossimo gennaio al via i lavori di messa in sicurezza lungo la “Jonio-Tirreno”

La Limina resterà aperta, il Comitato: «Vigiliamo»

Il presidente Aldo Polisena: «Adesso è giusto che il territorio sia informato sugli interventi che saranno effettuati»

di Redazione Web

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La buona notizia è arrivata a metà della scorsa settimana. La Strada grandi comunicazioni 682, meglio nota come Jonio-Tirreno, non sarà chiusa totalmente al traffico nei quasi due anni di lavori di messa in sicurezza della galleria “Limina”, con in suoi 3,3 chilometri, tra le più lunghe d’Italia. A rassicurare gli animi, il ministro delle infrastrutture.

Matteo Salvini ha annunciato un piano di investimenti che interesserà anche la Trasversale delle Serre. «Siamo soddisfatti, ma la battaglia per il diritto alla mobilità non è conclusa», dice Aldo Polisena, portavoce del Comitato Jonio Tirreno per la mobilità sostenibile e autore del saggio “Storia della Superstrada Jonio Tirreno” pubblicato nel 2009.


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Perché il Comitato?

Il comitato, costituito il 24 agosto a Marina di Gioiosa Jonica è composto da cittadini e professionisti che quotidianamente utilizzano l’arteria principalmente per motivi di lavoro. È nato anche per sostenere enti locali e territori a difesa del diritto alla mobilità e per scongiurare l’isolamento storico già vissuto prima dell’apertura della Jonio-Tirreno, quando per raggiungere Reggio Calabria, utilizzando le vecchie strade borboniche, si partiva la mattina e si rientrava la sera.

Adesso la chiusura della Jonio-Tirreno è stata scongiurata. Una battaglia vinta?

La vera vittoria è dei territori, dei sindaci, dei comitati ed associazioni dei cittadini grazie alla mobilitazione di questi mesi e che la stampa ha accompagnato con servizi e reportage ha costretto la Regione Calabria, l’Anas e il ministero delle infrastrutture e trasporti a rivedere la decisione di chiudere per 20 mesi la 682.

Nel tentativo di interlocuzione c’è stato un passaggio cruciale?

Sicuramente il consiglio metropolitano aperto a Gioiosa Jonica. Ma va dato atto al sindaco facente funzioni Versace e all’Ufficio viabilità della MetroCity di aver predisposto sin da subito una scheda tecnica inviata al Mit per la realizzazione di un bypass della Limina per un importo di 7 milioni, proprio per scongiurare la chiusura totale dell’arteria.

Quali sarebbero le conseguenze di un’eventuale chiusura?

In media abbiamo ottomila mezzi che giornalmente viaggiano su questa strada per un numero imprecisato di pendolari che si spostano verso il Tirreno e viceversa per motivi di lavoro e studio, ma anche sanitari non solo legata alla presenza di due ospedali “spoke” (Locri e Polistena), da tempo interconnessi tra loro.

Effettivamente c’è un problema di sicurezza?

Certo. C’è una grande necessità di mettere in sicurezza la strada, teatro di continui incidenti anche mortali: l’ultimo il 21 agosto in cui ha perso la vita la piccola Maya di appena 4 anni. C’è un problema sicurezza legato alla galleria “Limina” soggetta a continue infiltrazioni di acqua e per la quale esiste un finanziamento di 35 milioni di euro. Per non parlare della galleria del Torbido da otto mesi interessata a lavori.

Siete a conoscenza del tipo di interventi che Anas andrà a realizzare?

La grande anomalia che registriamo in questa fase è il silenzio di Anas. Ci sono, forse, cose che non vengono dette e che la gente dovrebbe conoscere? Esistono progetti e bandi di gara espletati all’insaputa dei cittadini? Perché non è stato avviato un dibattito pubblico? La gente ha diritto di sapere cosa succederà nei prossimi mesi in questi territori.

Al di là degli interventi in programma dal primo gennaio 2024, cos’altro chiedete?

Attendiamo ancora i lavori di messa in sicurezza delle strade da utilizzare come percorsi alternativi: la Gioia Tauro-Locri e la Limina- Mammola. Costituiscono un ramo importante della viabilità pianigiana. Come Comitato abbiamo chiesto siano rese percorribili e sicure.


PER APPROFONDIRE: Limina, il Ministero dei trasporti: «La Jonio – Tirreno non chiuderà»


Sicuramente, per tutto l’arco dei lavori, la mobilità va potenziata...

Infatti abbiamo chiesto venga potenziato il trasporto ferroviario da e verso la Jonica e verso Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza con nuovi e più moderni treni, ma anche la creazione di un “corridoio sanitario” anche nelle ore notturne tra Locri e Polistena per garantire la gestione delle emergenze sanitarie e ospedaliere.

Tutto questo basta al territorio?

Ci sono altre infrastrutture indispensabili al momento eterne incompiute: la Bovalino-Bagnara priva di finanziamenti o la Delianuova Gioia-Tauro completata all’80%. Ma anche la Pedemontana della Piana realizzata solo per qualche tratto. Insieme a questo va ricordata la Gallico-Gambarie fondamentale per il rilancio turistico dell’intera Regione.

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