Avvenire di Calabria

La Legge sull’invecchiamento attivo e i timori dei sindacati

Esprimono un parere cautamente positivo ma anche perplessità sull’incertezza dei finanziamenti

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

A preoccupare è che nel 2024 per la prima volta la Regione abbia definanziato la legge

«Dopo cinque anni finalmente si entra nel vivo dell’applicazione della Legge sull’invecchiamento attivo». Lo dichiarano Spi Cgil Calabria, Uil Pensionati Calabria, Fnp Cisl Calabria a seguito della riunione del Tavolo Permanente sull’invecchiamento attivo convocato in Regione dall’assessore al Welfare Staine al fine di discutere il primo Programma Operativo 2024 – 2026 – L.R. 12/2018.


Adesso siamo anche suWhatsAppnon perdere i nostri aggiornamenti: VAI AL CANALE


Al Piano Operativo, che ora dovrà seguire l'iter previsto per la formale approvazione da parte della giunta regionale, seguirà il primo piano annuale attuativo nel quale saranno esplicitate le azioni da mettere in campo e le relative risorse finanziarie per sostenerle.
A seguito del Tavolo i sindacati esprimono un parere cautamente positivo ma anche perplessità sull’incertezza dei finanziamenti e chiedono che la Regione metta a disposizione Fondi Strutturali Europei e Fondi propri.

Le preoccupazioni del sindacato

A preoccupare è il dato che nel 2024 per la prima volta la Regione abbia definanziato la legge e senza certezza delle risorse difficilmente si possono costruire i piani annuali.
Al programma stilato dalla Regione, i sindacati hanno chiesto di inserire delle integrazioni. In particolare, Spi Cgil, Uil Pensionati, Fnp Cisl, chiedono di porre attenzione all’utilizzo dei dati ed alla ricerca. Sia nella definizione dei contesti di partenza che nella valutazione delle diversità dei territori e dei fabbisogni. E di connettere le azioni di carattere culturale con il patrimonio del territorio. Di valorizzare la parte innovativa con uno sguardo alle sperimentazioni già in essere anche in Calabria. Di dare rilevanza alle azioni sugli stili di vita, sulla socialità e sulla costruzione di reti che rivestono grande importanza anche nella prevenzione. Di considerare gli anziani come parte attiva dei processi.

Attraverso questa legge, per la quale i Sindacati Pensionati di Cgil, Cisl e Uil si sono spesi moltissimo, si intende valorizzare le persone anziane. Come soggetti rilevanti per la società e prevenire la loro non autosufficienza. Attuando azioni positive che contribuiscano a mantenere l’anziano nel suo ambiente e a valorizzarne il patrimonio di esperienza, conoscenza e cultura.

Impegno per dare concretezza

Ora occorre un impegno di tutti i soggetti istituzionali e sociali chiamati in causa dalla legge per approntare e far decollare un programma articolato di progetti e di iniziative che investa nella solidarietà intergenerazionale, nell’educazione ad una vecchiaia attiva e responsabile, nella salute e nel benessere degli anziani.


PER APPROFONDIRE: Ryanair sceglie di puntare sulla Calabria con 11 nuove rotte


In Calabria oggi gli anziani over 65 sono oltre 439mila. Pari a circa il 24% della popolazione, e sono destinati a crescere sempre di più raggiungendo circa le 600mila unità nel 2050. Il 36% della popolazione, secondo le proiezioni demografiche.
Affrontare i problemi che l’invecchiamento attivo della popolazione pone, non solo sul piano delle politiche sanitarie, socioassistenziali e previdenziali, ma anche da quello che loro possono rappresentare in termini di impegno. E capacità nel mondo del volontariato, della solidarietà e della cittadinanza attiva, significa trasformare quello che spesso viene considerato un “problema” in una “opportunità”.

Articoli Correlati