Avvenire di Calabria

Venerdì 25 ottobre parte a Reggio Calabria un nuovo percorso formativo frutto della condivisione dei due progetti nati nel cuore della diocesi reggina-bovese e che coinvolgono l'intera città metropolitana

Job in Progress e Hub Porto insieme per promuovere l’autoimprenditorialità tra i giovani reggini

Il 28 ottobre, presso il salone della Camera di Commercio, si terrà la prima riunione della rete di tutti i soggetti partner dell'iniziativa

di Redazione Web

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Le strade di Job in Progress e Hub Porto si incrociano, dando vita a un percorso comune che mira a offrire nuove prospettive ai giovani del territorio reggino. Entrambi nati nel cuore dell'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, questi due progetti condividono un obiettivo comune: sostenere la crescita personale e professionale dei giovani della città metropolitana di Reggio Calabria. Ora, unendo le forze, danno il via a un'iniziativa ancora più ampia e incisiva.

Job in Progress e Hub Porto incrociano le loro strade: insieme per sostenere le idee dei giovani reggini

Venerdì 25 ottobre, alle 18:30 presso l'Aula Monsignor Ferro della diocesi di Reggio Calabria - Bova, si terrà il lancio ufficiale del nuovo percorso di formazione, rivolto in particolare ai giovani, che sarà attivo tra la fine di quest'anno e il 2025. L'obiettivo è condividere con i partecipanti una serie di strumenti concreti per intraprendere una carriera imprenditoriale. «Dalla progettazione all'accesso al credito, dalla costruzione di un business plan alla valutazione di un'idea di impresa, i partecipanti avranno la possibilità di affrontare tutte le tematiche essenziali per la costruzione di un'idea imprenditoriale», spiega Monica Tripodi, coordinatrice del progetto Job in Progress, che, oltre all'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, coinvolge anche le diocesi suffraganee di Locri-Gerace e Oppido-Palmi, insieme alla Camera di Commercio di Reggio Calabria.



«Hub Porto, quindi, andrà a coprire l'area formativa di Job in Progress, dando vita a un percorso comune, vista la similitudine e affinità rispetto a quelli che sono gli obiettivi comuni», spiega ancora Tripodi. Per sancire ulteriormente l'avvio del percorso condiviso, lunedì 28 ottobre, dalle 11.15 alle 13, si riunirà presso il salone dell'ente camerale reggino la rete di tutti i soggetti partner del progetto Job in Progress. In totale 24 soggetti, tra associazioni di categoria, sindacati, università, Banca Etica, associazioni giovanili e ordini professionali. All'appuntamento è prevista la presenza dell'arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova e presidente della Cec, monsignor Fortunato Morrone, di monsignor Giuseppe Alberti, vescovo di Oppido-Palmi, e monsignor Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace.

Il 28 ottobre la riunione della rete dei partner a supporto dei giovani (e non solo) del territorio

La riunione avrà come obiettivo fare il punto della situazione, presentando le novità del progetto e pianificando le attività per il periodo 2024-2025. Un momento di aggiornamento e confronto, dunque, «ma anche l'occasione per rafforzare il ruolo della rete di partner con la nascita di una vera e propria "cabina di regia", in collaborazione con il Progetto Policoro, per svolgere la prima parte di accoglienza dei giovani», anticipa Monica Tripodi.


PER APPROFONDIRE: Job in progress, la prima apertura a Reggio Calabria


Il nuovo percorso che nasce attorno a Hub Porto e Job in Progress mira a colmare un vuoto formativo diffuso sul territorio, con l'intento di sostenere i giovani (ma anche i meno giovani) della provincia reggina. «Hub Porto nasce proprio per dare ai giovani una concreta possibilità di formazione, mettendo loro in mano strumenti utili per creare opportunità di lavoro, ma anche, più semplicemente, di vita e socializzazione nel nostro territorio. Vogliamo offrire ai giovani quelle competenze necessarie che possono servire per migliorare il loro sviluppo personale e anche quello professionale», spiega Antonella Surfaro, responsabile dell'iniziativa nata a fine 2023 dall'intuizione dell'arcivescovo Morrone.

Obiettivo comune: promuovere la cultura del lavoro e dell'impresa nella città metropolitana Reggio Calabria

In particolare, spiega Surfaro, «il nostro approccio si baserà su interventi mirati, costituiti da una rete di soggetti pubblici e privati che coopereranno insieme per promuovere la cultura del lavoro, dell'impresa e della sostenibilità all'interno del nostro territorio».

L'inclusività è uno dei punti chiave. «Miriamo a offrire una formazione multidisciplinare, multisettoriale e soprattutto multilivello, nel senso che nessuno sarà escluso dal percorso di formazione: che sia un giovane diplomato, un neolaureato, un dottorato, una persona che non ha mai completato i percorsi di studio, quindi anche i NEET: tutte quelle persone, e quei giovani in particolare, ma anche giovani adulti, che vivono nella città metropolitana di Reggio Calabria e che desiderano generare nuove opportunità all'interno del territorio».

I principali ostacoli alle iniziative giovanili: i vecchi cliché del «qui non c'è nulla»

Le difficoltà che i giovani incontrano sono molte. «Le principali, credo, siano una grande mancanza di fiducia, sia in se stessi che, soprattutto, nel territorio. I ragazzi non vedono opportunità all'interno del nostro territorio; sono bombardati dal discorso degli adulti, che ripetono che qui non c'è nulla, che è un territorio incancrenito, senza crescita e senza produttività. Quindi, hanno perso la fiducia nel poter costruire qualcosa di buono in questo territorio».



Oltre alla mancanza di fiducia, prosegue la responsabile di Hub Porto, «c'è anche una carente, soprattutto, cultura dell'imprenditorialità. Dico sempre che siamo tutti figli del "posto fisso"».
In realtà, afferma Antonella Surfaro, «i giovani non sanno che si può essere imprenditori di se stessi e dei propri sogni. Manca proprio questa fiducia: la fiducia in se stessi, la carenza di una cultura dell'imprenditorialità, e soprattutto, immagino, un disinteresse verso la loro crescita».

Un altro problema, aggiunge, «è la scarsa consapevolezza delle proprie competenze. Noi miriamo a costruire questo percorso proprio per far capire ai giovani che sono capaci di fare tutto. Basta semplicemente immaginarlo e crearsi attorno la rete e gli strumenti ideali per poter realizzare un sogno, un'idea, un'azione che permetta di produrre un cambiamento effettivo».

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