Avvenire di Calabria

Nella città affacciata sullo Stretto dibattitto a più voci su valorizzazione e strategie di marketing territoriale

Culla e baricentro del Mediterraneo, Villa San Giovanni accoglie la tappa dell’Italian Blue Route

Ospitata per il secondo anno consecutivo la tappa del tour internazionale legato all'accoglienza, all'ospitalità e alle bellezze del territorio

di Sara Conti *

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Il 2 agosto presso il Molo di Sottoflutto - Villa San Giovanni si è tenuta la seconda edizione del “Blue Tour le Vie dell’Acqua”. La città di Villa San Giovanni ospita per il secondo anno consecutivo la tappa di questo tour internazionale a cura di Italian Blue Route.

Tappa a Villa San Giovanni, cos'è Italian Blue Route

Italian Blue Route è un network che mette a sistema itinerari, luoghi, saperi e tradizioni e tutte le risorse identitarie ed enogastronomiche del nostro paese. Parliamo di un unico grande itinerario costiero che abbraccia anche le aree interne con lo scopo di valorizzare il nostro patrimonio culturale, con al centro le comunità che diventano protagoniste.

Promozione e valorizzazione dell'area dello Stretto

La serata, moderata dalla giornalista di Avvenire di Calabria, Mariarita Sciarrone, si è concentrata sul tema del marketing territoriale per valorizzare lo Stretto e si è aperta con i ringraziamenti e le parole della Sindaca di Villa San Giovanni Giuseppina Caminiti: «Questa è una location magica che si riempie di colori dove le vie dell’acqua hanno un profumo, un colore particolare. Siamo all’ingresso della Costa Viola e questa è la prima delle cinque terre dei cinque comuni della Costa; siamo anche la porta del Parco Nazionale d’Aspromonte, oltre ad essere il baricentro del Mediterraneo e, come siamo soliti chiamarla noi, la “cerniera dell’area dello Stretto”».

Nuove idee a confronto

L’incontro è stato un momento di condivisione delle progettualità per promuovere il Mediterraneo, elemento culturale e sociale che ha legato comunità e custodito pensieri filosofici di antiche generazioni. È stato anche esaltato il protocollo di intesa firmato tra il Comune di Villa San Giovanni e Medfort, una collaborazione che guarda al futuro della costa calabrese attraverso progetti legati alle fortificazioni, come il Progetto Ulisse volto a valorizzare le Rotte del Mito e il patrimonio archeologico dell’area dello Stretto.

Il ruolo del Museo Archeologico di Reggio Calabria

A tal proposito, il Direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria Fabrizio Sudano ha raccontato che è stato avviato un piano di valorizzazione degli importanti reperti trovati a Villa San Giovanni, oggi esposti nella "sala bronzi", dove si trovano anche i bronzi di Riace, divenuti un brand indiscusso a livello internazionale. «Stiamo creando all’interno della sala bronzi due vetrine che racconteranno la storia delle teste in bronzo di Porticello e del contesto territoriale dei luoghi del ritrovamento. Il Museo di Reggio è fermamente convinto dell’utilità di lavorare in stretto rapporto con il territorio, proponendo alle persone che vengono al Museo di visitare i luoghi da dove provengono i nostri reperti».            

Un nuovo itinerario "disegnato" dal marketing territoriale

La valorizzazione dell’area dello Stretto viene portata avanti anche attraverso gli itinerari turistici culturali. Sara Conti, Project Manager dell’Italian Blue Route, ha parlato dell’iniziativa del tratto pilota della Regione Lazio: «Ci siamo accorti che dall’Atlante Nazionale dei Cammini manca un percorso tematico culturale che abbia una valenza di marketing territoriale che collega il sud della Toscana sulla versante tirrenica fino all’inizio della via Francigena del sud».


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«Siamo completamente sguarniti di un sentiero turistico culturale, pertanto a seguito dell’adesione di vari Comuni del Lazio siamo arrivati a progettare un segmento che va da Montalto Di Castro, per poi arrivare a Roma, salire verso il Tevere e poi proseguire il cammino per Gaeta allargandosi nella Francigena del sud».

Il percorso di Italian Blue Route

«Per dare vita al tratto pilota laziale dell’itinerario IBR siamo partiti da un approccio innovativo chiamato DESIGN THINKING, un metodo tecnico scientifico di ricognizione dell’esistente che si è sviluppato in una giornata di laboratorio e tavoli tecnici dove abbiamo coinvolto istituzioni, operatori del terzo settore, la parte tecnico scientifica, ricercatori del territorio e associazioni con il supporto dello Spin Off dell’Università Ca Foscari di Venezia, venuta da noi al Castello di Santa Severa nel Comune di Santa Marinella a condurre una giornata alla fine della quale abbiamo potuto restituire ai partecipanti una mappa concettuale».

«Sulla base di questa mappa concettuale - ancora Conti - abbiamo cominciato il lavoro vero e proprio sul campo, rivolgendoci agli specialisti del Sentiero (società di specialisti dei cammini di livello internazionale) per passare alla scrittura della Road map: individuazione del percorso fisico, individuazione delle tappe, qualificazione delle tappe concentrandoci sulle eccellenze del territorio».

Un modello replicabile nell'area dello Stretto

La Conti ha inoltre sottolineato come questo nuovo modello di marketing territoriale possa essere esportato in altri territori come quello dell’area dello Stretto: «Abbiamo deciso di investire su un’azione di marketing territoriale perché l’Italian Blue Route non è un semplice progetto ma un modello di sostenibilità strategico operativa, il più grande laboratorio di marketing costiero attualmente attivo in ambito nazionale che si interfaccia ad altre realtà del Mediterraneo».


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Un vero e proprio "campo progettuale" che, ha ancora spiegato, «aggrega e valorizza il turismo esperienziale e il tanto ricercato slow tourism delle coste del nostro Paese, al fine di fargli assumere una rilevanza a livello europeo. Noi vorremmo inserirci nelle progettualità sulle quali Villa San Giovanni e Medfort, entrambi soci dell’Ibr, si sono impegnati e coniugare terra e mare, integrare quindi una visione di tipo green con una visione di tipo blue. L’obiettivo ambizioso è quello di arrivare a uno sviluppo nazionale del progetto blu e camminare insieme ai Comuni partner dell’Ibr, come Villa, ma anche insieme ai Comuni della Sicilia, come Messina, Noto ed Avola, dove ci siamo attivati per sostenere la creazione o il rilancio dei Musei del Mare che saranno la chiave di volta della IBR nel Mediterraneo per estendere sempre di più le blue destination e farle diventare dei veri e propri hub turistici-culturali, ma anche scientifici ed economico-operativi».

Le prospettive locali... guardando oltre

L’Assessora al Turismo, Eventi e Rapporti Internazionali di Villa San Giovanni Maria Grazia Melito ha posto l’accento sulla location: «Abbiamo voluto reincarnare l’ontologia di questo progetto dell’Italian Blue Route e, come affermava la Dott.ssa Sara Conti, è necessario coniugare la montagna e la costa al mare – infatti la scelta della sede di questo evento non è casuale ma legata al fatto che noi stessi riconosciamo in Villa San Giovanni la natura anfibia di un territorio che si nutre del suo mare ma che non può fare a meno della sua montagna. La nostra cultura non si basa solo su tradizioni marinare ma anche montanare».

«Noi di Villa San Giovanni - ha concluso Melito - crediamo in un turismo lento per riprendere le parole della Dott.ssa Conti, un turismo che valorizza le radici del patrimonio storico e archeologico e noi dobbiamo immaginarlo non come un relitto ma una gemma preziosa di cui appropriarci e soprattutto acquisire consapevolezza della nostra identità per rilanciare il nostro turismo a livello nazionale e internazionale. Riprendere un turismo che sia slow ma allo stesso tempo cercare di sensibilizzare e creare rete con gli imprenditori e le strutture ricettive locali».

Ospitalità e turismo al centro

La circolarità blue, economica e turistica deve avere un seguito e il Comune di Villa coopera insieme al Comune di Messina per stimolare il tema dell’ospitalità. Così il Presidente del Centro Studi Medfort Piero Pettenò ha offerto il suo contributo riguardo il compito dell’Associazione: «Medfort nasce con l’intento di portare nello Stretto una centralità mediterranea rispetto alla valorizzazione del patrimonio fortificato, non solo la questione di Forti Umbertini ma anche la ricchezza di un sistema di patrimonio fortificato che conserva una potenzialità inespressa- continua il Presidente Pettenò- Ulisse è il primo migrante che ha girovagato ed è stato accolto nella terra dei Feaci, ma Ulisse è anche un messaggio attualissimo. Ulisse è l’oggi, attraverso questo mito possiamo rivedere le cose che accadono oggi, la civiltà sembra essersi fermata”. Villa ha bisogno di ricostruire la sua identità attraverso le progettualità territoriali. Le comunità dovrebbero prendere in mano la loro storia e la loro eredità culturale per tramandarla alle future generazioni, questa è la strada! Per riuscire nella nostra missione abbiamo pensato di ideare la creazione di un Centro di Interpretazione del Territorio, un luogo che sia tra il fisico e il digitale, da costruire in modo partecipato dove si portano alla luce tutti gli elementi cardini della memoria storica delle civiltà».

Il coinvolgimento della Lega Navale sezione di Villa San Giovanni

In chiusura dell’evento la sentita partecipazione della Lega Navale sezione di Villa San Giovanni la quale ha sottolineato la sua adesione al Progetto Ulisse e le parole del Presidente Domenico Barresi: «Analizziamo il significato del termine Lega Navale, significa un legame che c’è tra il mare e il territorio. La Sezione di Villa San Giovanni è risultata segnataria di due barche servite a portare gli emigranti sul territorio, le abbiamo sistemate e ad oggi le adoperiamo per portare i ragazzi sul mare per fargli vivere il contatto con l’ambiente marino, parliamo degli studenti dell’Istituto Nautico e di alcune scuole dell’entroterrra della Regione Calabria oltre che i ragazzi dell’Associazione Cose Blu di Villa San Giovanni».

Parola chiave dell'incontro: «Filoxenia»

La parola chiave di questo incontro è stata filoxenia solidarietà e ospitalità verso l’altro. Villa San Giovanni è la terra dove è nato questo concetto, una parola che racchiude in sé l’essenza degli abitanti della Costa Viola. Anche il Vicepresidente della Lega navale di Villa San Giovanni Giuseppe Vetere ha ripreso questo termine così complesso in relazione al Mito di Ulisse e ricorda come questa parola ci parla di appartenenza: «il fatto di appartenere ad un luogo è molto relativo, non dobbiamo guardare la genetica ma l’epigenetica, ovvero quello che ci circonda, è come mettere in moto i nostri geni per conoscere un amore verso il mare».


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Non sono mancati i saluti della Segretaria di Medfort Veronica Calveri, la quale ha ringraziato tutti i partecipanti e dell’Assessore al Turismo e alla Cultura di Messina Enzo Caruso: «Messina fa parte di una rete e questi itinerari sull’acqua ci appartengono e dobbiamo valorizzarli ancora di più. Ulisse è un linguaggio universale e non abbiamo bisogno di spiegar nulla al mondo, di Ulisse e di Scilla e Cariddi non dobbiamo dire nulla perché ci comprendono. Dobbiamo impegnarci a sviluppare economia del turismo attraverso la loro intramontabile bellezza».

* Project Manager Italian Blue Route

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