Avvenire di Calabria

Irlanda: al voto oggi il Rapporto del Comitato su suicidio assistito. I vescovi invitano i deputati a respingere il testo. “Nessuno può legalmente togliere la vita a un’altra persona”

di Redazione Web

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Oggi il Dáil Éireann, la Camera bassa del “Parlamento” irlandese, voterà il rapporto finale del Comitato sul suicidio assistito e i  vescovi irlandesi invitano i deputati a “respingere questa legge” e a “stanziare maggiori investimenti statali nelle cure palliative”.
“Abbiamo letto il Rapporto finale del Comitato congiunto sul suicidio assistito”, scrivono i vescovi in un comunicato diffuso questa mattina. “La prima raccomandazione di tale rapporto è ‘che il governo introduca una legislazione che consenta il suicidio assistito, in determinate circostanze limitate come stabilito nelle raccomandazioni del rapporto’. Rifiutiamo totalmente tale raccomandazione perché, qualunque siano le circostanze, l’uccisione deliberata di una vita umana, in particolare da parte di coloro la cui vocazione è quella di prendersi cura di essa, mina un principio fondamentale della società civile, vale a dire che nessuna persona può legalmente togliere la vita a un’altra”. “Siamo consapevoli, naturalmente – prosegue la nota – che il ‘Rapporto finale’ propone varie ‘restrizioni’ riguardo a chi potrebbe avere accesso al suicidio assistito e in quali circostanze. Abbiamo poca fiducia che tali restrizioni proposte possano offrire una reale protezione. Considerando quanto accaduto in molte altre giurisdizioni e, in effetti, quanto sta già accadendo in Irlanda per quanto riguarda la legge sull’aborto, crediamo che sarebbe solo questione di tempo prima che vengano nuovamente presentate proposte per estendere la disponibilità del suicidio assistito a coloro che nella nostra società sono più vulnerabili, comprese le persone con disabilità intellettive”. Nel comunicato, i vescovi esprimono preoccupazione anche per la categoria medica, puntualizzando un passaggio del Rapporto laddove si dice che “se il suicidio assistito è previsto per legge, un medico o un infermiere specializzato deve essere presente”. “Requisiti come questi comprometterebbero radicalmente l’etica dell’assistenza sanitaria”, sottolineano i vescovi.
La Conferenza episcopale irlandese aveva pubblicato una lettera pastorale dal titolo “Freedom to Live Fully, Until Death Comes” e un video, “Through the Valley”, per “informare le persone di fede e di buona volontà che desiderano proteggere e sostenere la vita umana con dignità e compassione, specialmente nelle ultime settimane di malattia terminale”. Istituito nel 2023 all’interno del Parlamento irlandese (Houses of the Oireachtas), il Joint Committee on Assisted Dying metterà oggi al voto il rapporto finale a conclusione di un lavoro durato nove mesi sul tema del fine vita in cui ha formulato una serie di raccomandazioni, tra cui l’introduzione di una legislazione che consenta l’accesso al suicidio medicalmente assistito a determinate condizioni e di un’adeguata formazione del personale sanitario sul tema.

Fonte: Agensir

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