Avvenire di Calabria

Inizio anno scolastico: mons. D’Ascenzo (Trani) agli studenti, “mettetevi in gioco”. Agli insegnanti, “siate testimoni di speranza”

di Redazione Web

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“A voi docenti, impegnati nel mondo della scuola, auguro di essere testimoni di speranza in tutto ciò che siete chiamati a vivere, dalla preparazione delle ore di lezione all’incontro concreto con gli alunni. A voi ragazzi e giovani, che ancora una volta vi metterete in gioco per apprendere e crescere nella sapienza, rivolgo il mio augurio colmo di fiducia e di incoraggiamento”. Lo ha scritto mons. Leonardo D’Ascenzo, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, nel messaggio inviato a dirigenti scolastici e docenti, personale tecnico, amministrativo e ausiliario, alunni e genitori all’inizio del nuovo anno scolastico. “Mi piace indirizzare a tutti voi un saluto e un augurio di buon cammino e manifestare ancora una volta la mia stima, vicinanza e affetto”, rivela il presule, prima di ricordare che il prossimo 24 dicembre segnerà l’inizio del Giubileo, Anno Santo, che avrà come tema “La Speranza non delude”. “Al Giubileo, è legata l’esperienza del pellegrinare, del mettersi in cammino per rientrare in sé stessi, per interrogarsi, per riflettere su cosa si voglia fare della propria vita”, spiega mons. D’Ascenzo: “Portiamo nel cuore tanti desideri, aspirazioni e sogni che sono come il carburante della vita. Più andiamo avanti nel nostro cammino – osserva – e più si dilata questo mondo, questa dimensione. Sentiamo un desiderio di esodo, un impulso continuo ad andare oltre noi stessi, oltre i confini del già dato (quello che siamo, che abbiamo raggiunto: scuola, lavoro, amicizie, affetti…)”. “Questo – ammonisce – è sperare: desiderare, protendersi verso un bene non ancora, in tutto o in parte, presente e per questo chiamato futuro. Ciò permette all’uomo di vivere (cf. Viktor Frankl). ‘Tu ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te’ (S. Agostino, Confessioni I,1)”. “Il vero cammino, il più difficile ma il più bello, è quello verso il proprio cuore, inquieto – conclude l’arcivescovo – finché non sperimenta pace dentro di sé, finché non vive pace con gli altri fratelli e sorelle, finché la pace non abbraccia il mondo intero!”.

Fonte: Agensir

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