Monsignor Giuliodori: «La Chiesa? Sinodale, missionaria e digitale»
Dal valore della sinodalità alle nuove sfide comunicative. Sono alcuni temi che abbiamo approfondito insieme all’Assistente generale di Azione Cattolica.
Se nella prima mattinata di oggi, come abbiamo raccontato, i giovani italiani sono stati coinvolti nella celebrazione della messa nella parrocchia italiana di Lisbona, nella tarda mattinata si è svolta l’inaugurazione di Casa Italia, il “quartier generale tricolore” a Lisbona allestito presso la scuola gestita dalla Suore di Santa Dorotea della Frassinetti in rua Artilharia 1, al civico 97.
Sulla facciata sventola la bandiera firmata il 10 giugno scorso dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e accanto campeggia la scritta “insieme”, parola d’ordine che attraverso il filo colorato della grafica unisce idealmente tutte le altre: sorridi, sogna, cammina, ascolta, racconta.
“La CEI, con ‘Casa Italia’, vuole essere per i pellegrini italiani che arrivano a Lisbona un simbolo di unità, di aiuto nel cammino. La casa e il cammino, infatti, non sono in contrapposizione, perché per camminare bisogna essere certi di una casa che ti accoglie o che ti aspetta, di un luogo di amore e di memoria. Non a caso, quando abbiamo qualcosa da ricordare la conserviamo in casa. Chi ci insegna questo è Maria che conservava nel suo cuore ciò che si riferiva al Figlio, meditava e faceva memoria. Preghiamo Maria perché possa presentare suo Figlio ai giovani e parlare dei giovani al Figlio”, ha affermato Mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo di Cagliari e Segretario Generale della CEI, prima di tagliare il nastro di “Casa Italia”, che da oggi sarà operativa tutti i giorni, dalle 9 alle 22.
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
“La bandiera firmata dal Presidente Mattarella – ha aggiunto Mons. Baturi - è un segno per i ragazzi italiani che sono qui e per quelli che restano in Patria, perché l’essere cristiani è un bene per tutti, è offrire la possibilità di un bene di cui tutti possono godere. L’ambizione è che la nostra Italia sia una casa buona per tutti”.
“Siamo qui per risolvere problemi. I gruppi - spiega don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile - troveranno la segreteria del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile che offrirà assistenza agli accompagnatori e ai responsabili, un ufficio dell’Ambasciata e un presidio medico. I ragazzi, intanto, possono incontrarsi, condividere esperienze, riposarsi”. Disponibili inoltre il wi-fi gratuito così da restare in contatto con gli amici e con chi è rimasto a casa.
Quindici animatori, riconoscibili dalle loro divise, sono pronti a dare informazioni e indicazioni ai ragazzi. Provengono da tutta Italia e hanno un’età compresa tra i 19 e i 29 anni. L’allestimento invece è stato ideato e realizzato dagli studenti dell’Accademia di arti grafiche del Patronato San Vincenzo di Bergamo.
A “Casa Italia”, infine, è presente lo staff dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI che racconterà la Gmg sul sito https://gmg.chiesacattolica.it/ e supporterà giornalisti e operatori dei media italiani inviati a Lisbona.
Nel frattempo proseguono le attività del gemellaggio dei giovani calabresi con la diocesi di Bilbao. Oggi i pellegrini si sono recati a Gaztelugatxe dove è situato un eremo dedicato a S. Giovanni Battista, dal quale prende il nome l'isola, S. Juan. L'eremo risale al al IX - X sec. e prima ancora che fosse edificato c'era un castello. È dedicato a S. Giovanni Battista perché secondo la tradizione da qui è passato il Battista. Arrivati a San Pelaio, dove si trova l'isola di S. Juan, i giovani, assieme ai sacerdoti e ai due vescovi di Cosenza - Bisignano Mons. Giovanni Checchinato e di Mileto - Nicotera - Tropea Mons. Attilio Nostro, hanno pregato le lodi sul sagrato della Chiesa di S. Pelaio per poi alle 11.00 celebrare la S. Messa. Dopo la messa e il pranzo si è svolta la visita all'eremo situato sopra l'isola che si affaccia sull'oceano Atlantico.
Dal valore della sinodalità alle nuove sfide comunicative. Sono alcuni temi che abbiamo approfondito insieme all’Assistente generale di Azione Cattolica.
Ecco la puntata di oggi del percorso Podcast intrapreso dall’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone.
Da questa pagina è possibile ascoltare il Podcast senza installare alcuna App sul proprio smartphone.
Tra isolamento e nuove forme di disagio sociale, ecco come superare malessere e devianze.