Avvenire di Calabria

Gmg Lisbona: mons. Savino, “meticciate le vostre diversità”

di Redazione Web

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“Care ragazze, cari ragazzi, ‘andate in fretta’ a recuperare quegli abbracci che la pandemia vi ha sottratto, ritrovatevi nelle strade, guardatevi negli occhi, stringetevi così forte da sentire l’uno il cuore dell’altro!”. È quanto scrive mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio e vicepresidente della Cei, ai giovani della diocesi,  che prenderanno parte alla Giornata mondiale della gioventù. “Fate di questa santa fretta la miccia della vostra esistenza”, continua il presule: “Quella che vi orienta e vi carica, vi spinge da casa per casa: chi viaggia con Gesù nel grembo non è straniero in nessun luogo e non rende l’altro straniero mai. Senza saperlo, forse, vi state mettendo in viaggio, vi state risvegliando alla vita, per andare in fretta a conoscere, ancora una volta, Gesù. Prestate attenzione ai volti degli altri giovani che incontrerete – specie di chi viene da Paesi poveri, in guerra, o dove la libertà religiosa è contrastata – osservate i loro occhi e cogliete con il cuore proteso all’ascolto la loro gioia, la loro fame di vita, la loro sete di bellezza e, perché no, anche le venature della nostalgia, e mischiate tutto col vostro sentire”. “Meticciate le vostre diversità”, prosegue mons. Savino: “Gustatene la ricchezza, siate una folla folle: di quella follia che è la libertà, amore, accoglienza alta e altra”. “Diventate tabula rasa e ricominciate ad apprezzare da zero la bellezza, senza incagliarvi nello stereotipo del canone estetico, che è bello per gli occhi sì, ma passeggero per il cuore; la libertà dell’animo, dell’anima”, l’augurio del vescovo: “Sentitevi liberi di vivere la vostra pienezza, senza il timore del giudizio, senza la violenza del pregiudizio, ma con dosi di cura e pillole di gentilezza da somministrare incontro dopo incontro. Fate chiasso ma entrate nelle relazioni in punta di piedi. Ridete, scherzate, pregate: fatelo in questo preciso ordine, perché la preghiera è sempre il culmine della gioia”.

 

Fonte: Agensir

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