Avvenire di Calabria

"Grace" è nata a Reggio Calabria: supporta le pazienti oncologiche in terapia in modo innovativo

Prossimità, antidoto al cancro: così la bellezza diventa terapia

La presidente Lidia Papisca: «Così abbiamo trasformato il dolore, in speranza e rinascita»

di Mariarita Sciarrone

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In occasione della Giornata nazionale per la Ricerca sul Cancro che si celebra il 5 novembre, abbiamo scelto di dare spazio a una iniziativa che rappresenta un esempio concreto di impegno e solidarietà nel campo della lotta contro questa terribile malattia: l'esperienza dell’Associazione Grace. Nata a Reggio Calabria è riuscita a trasformare il dolore in un progetto di supporto per le pazienti oncologiche.

Grace: ovvero la bellezza come "terapia"

Trasformare il dolore in un progetto virtuoso per supportare le pazienti che affrontano terapie oncologiche. Questa missione ha dato vita all’Associazione Grace, come ci racconta con orgoglio ed emozione Lidia Papisca, Presidente dell’associazione: «questo progetto è nato dall’unione della mia esperienza personale con il mio percorso professionale, dato che lavoro nel settore dell’estetica e del benessere da oltre 30 anni, in particolare nell’ambito della formazione».

Lidia Papisca (la seconda da sinistra) con altre socie dell'Associazione Grace

«Negli anni, grazie all’entusiasmo e al sostegno di tante persone coinvolte, nel 2021 abbiamo visto nascere l’Associazione Grace, un faro di speranza e di bellezza in un momento difficile», ancora la testimonianza di Lidia.

Com’è nata l’associazione e perché hai scelto di dare il nome “Grace”?

L’Associazione è nata in seguito al progetto “Grace, l’amore che dà la vita”, un’iniziativa volta a migliorare l’aspetto estetico delle pazienti oncologiche ed è dedicata alla memoria della mia migliore amica, che è scomparsa a soli 40 anni a causa del cancro. Ricordo con chiarezza le parole di una persona estranea, che in quel momento mi disse: «Se non farai qualcosa per trasformare in positivo questo evento così terribile, la sua morte sarà inutile».



Queste parole hanno avuto un impatto profondo su di me, facendomi riflettere su come dare un senso a quella perdita. Durante la malattia della mia amica, ho cercato di supportarla nel modo migliore possibile e ho visto quanto fosse difficile per lei affrontare i cambiamenti fisici causati dalla terapia oncologica: la perdita dei capelli, le unghie fragili, la pelle secca. Non riconoscersi più allo specchio è una sofferenza enorme. Questa consapevolezza mi ha spinta a formarmi nel campo dell’estetica oncologica. Ho avuto il privilegio di conoscere Carolina Redaelli e Angela Noviello, figure fondamentali in questo settore, che condividono la missione dell’estetica oncologica. Da qui mi sono resa conto che in Calabria mancava un’iniziativa come questa e sentivo l’urgenza di fare qualcosa per le pazienti oncologiche anche nella mia regione.

Quali sono i principali progetti e iniziative?

L’Associazione Grace si articola su diversi progetti, tra cui: Grace, l’amore che dà la vita, rivolto alle pazienti oncologiche per migliorare il loro benessere estetico durante e dopo le terapie e “Grace, la Tua Luce allo Specchio”, un percorso di estetica e benessere rivolto alle donne vittime di violenza e abusi. Poi ci sono diversi progetti come la collaborazione con case circondariali per offrire supporto estetico e benessere alle detenute e con l’Hospice di Reggio Calabria, dove le nostre estetiste volontarie forniscono trattamenti alle pazienti.


PER APPROFONDIRE: Amati sempre: la carovana della prevenzione parte da Reggio


Inoltre, siamo attivi con il GOM di Reggio Calabria, in particolare con la Breast Unit, per offrire supporto alle donne in terapia oncologica. Facciamo parte della FAVO e di Europa Donna e recentemente abbiamo collaborato con la FISM per presentare una legge sugli asili gratuiti per donne con patologie oncologiche. Lavoriamo anche con la garante della salute regionale, in un tavolo oncologico multidisciplinare per valutare le esigenze del territorio, e stiamo sviluppando progetti a livello nazionale.

Quali professionisti compongono il team multidisciplinare dell’Associazione Grace e come collaborano per il benessere delle pazienti oncologiche?

Il nostro team è composto da farmaciste specializzate in cosmesi oncologica, oncologi, biologi, nutrizionisti, psico-oncologi, estetiste esperte in estetica oncologica, make-up artist specializzate e hairstylist. Inoltre, includiamo assistenti sociali e avvocati che si occupano dei diritti delle pazienti. Questo insieme di competenze ci permette di affrontare in modo completo tutte le esigenze delle donne che seguiamo.

Quali sono le fonti di sostentamento dell’Associazione Grace?

Le nostre fonti di sostentamento non provengono dalle pazienti oncologiche. Per loro il tesseramento è gratuito, perché crediamo nella totale inclusione. Per sostenere l’associazione, abbiamo creato una linea di cosmetici specificamente formulata per pelli sensibili, che regaliamo a chi è in terapia oncologica. Ci sosteniamo principalmente con le donazioni e con l’acquisto di questi cosmetici, che sono adatti a tutti.

Parlando di progetti e iniziative, puoi raccontarci di una delle recenti attività che ti ha entusiasmato di più?

Oltre al supporto clinico, ci impegniamo a offrire momenti di svago e socializzazione, organizzando eventi ludici pensati per aiutare le pazienti a dimenticare, anche solo per un attimo, la malattia. Uno degli eventi più importanti per noi è stato “Una passerella per Grace”, dove modelle professioniste sfilano insieme alle pazienti oncologiche. In quell’occasione, le pazienti trasmettono un messaggio potente: “Noi non siamo la malattia, e la bellezza non è quella che vediamo riflesso allo specchio, arriva dalla nostra luce”. Quest’anno, le mille persone presenti alla sala Cedir dell’auditorium Versace hanno potuto vedere questa luce brillare. Nonostante le difficoltà fisiche, il dolore e i sintomi delle terapie, le pazienti diventano le migliori modelle del mondo quando calcano la passerella.

Qual è la sfida più grande che hai dovuto affrontare come presidente di Grace e come vedi il futuro dell’associazione?

Quando sento parlare dell’associazione Grace, è sempre un tuffo al cuore; un brivido percorre il mio corpo, facendomi comprendere che Grace è presente. La sfida più grande è stata quel momento in cui ho pensato di chiudere l’associazione. Proprio allora, ho ricevuto un coro di voci dalle mie associate che mi hanno fatto comprendere che questa associazione è diventata di tulle le persone che lavorano a progetto. In quel momento ho realizzato che era troppo tardi per tornare indietro e che l’unico modo per andare avanti era mantenere vivo l’entusiasmo e la gioia che vedo risplendere nei loro occhi. Questa energia mi dà una carica incredibile. Grace continuerà a crescere, e quando non sarà più così, ci fermeremo con orgoglio, guardando indietro nella storia e ricordando i sorrisi che abbiamo donato. Certo, la tristezza arriva quando qualcuno ci lascia, ma l’associazione continua a trasmettere quel messaggio che ci guida: l’amore che dà la vita. Con il nostro amore, manteniamo vivo il loro ricordo e la loro energia. Ogni giorno riceviamo segnali che ci dimostrano che ci sia qualcosa di più oltre questa vita. Storie di supporto alle donne colpite dal cancro

Nata dall’esperienza di Lidia Papisca, il sodalizio unisce professionisti e volontari in progetti innovativi per il benessere delle pazienti in terapia, con iniziative dedicate anche alle tante vittime di violenza di genere

«Se non farai qualcosa per trasformare in positivo questo evento terribile, la sua morte sarà inutile», questa la scintilla da cui è partito tutto Il numeroso e qualificato team è composto da farmaciste, oncologi, biologi, nutrizionisti, assistenti sociali, avvocati, giuristi e psico-oncologi.

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