Avvenire di Calabria

L'affaire Rai spacca la coalizione: Giorgia Meloni mette ufficialmente in mora il centrodestra: «Occhiuto? Regole saltate»

Giorgia Meloni agita le regionali in Calabria

Riscalda i motori Wanda Ferro. Nel centrosinistra, intanto, si moltiplicano i candidati: Oliverio, De Magistris e Bruni

di Federico Minniti

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Giorgia Meloni agita le regionali in Calabria. Un mezzo no ad Occhiuto con Fratelli d'Italia pronta a lanciare Wanda Ferro. Le regionali d'autunno potrebbero essere le più insolita da quando, nel 1970, è nato il regionalismo. Tante variabili in campo tra cui un'incredibile "sorpasso" a destra di FdI.

Giorgia Meloni agita le regionali in Calabria

I giochi sembravano fatti. Il centrodestra unito a sostegno del ticket Occhiuto-Spirlì contro un centrosinistra frammentato. Game, set and match. E, invece, la querelle legata al CdA di Mamma Rai (e lo spettro del partitone Lega+Forza Italia) agita la coalizione. Con Giorgia Meloni pronta al sorpasso a destra.

La sua freccia da scoccare è letale: Wanda Ferro. La politica catanzarese, già candidata governatore contro Oliverio nel 2014, non ha mai nascosto le sue velleità. Difficile che Fratelli d'Italia - in solitaria - punti alla vittoria, ma la possibile scissione rimescolerebbe (e di molto) le carte.

Le colombe sono già in azione, tanto a Roma quanto lungo l'asse Reggio-Cosenza-Catanzaro. L'allarme rientrerà? Al momento, la Meloni è granitica: «Oggi la candidatura di Roberto Occhiuto alla presidenza della Calabria è frutto di una delle regole che sono saltate e quindi la valutazione va fatta. Su questo stiamo discutendo al nostro interno»

La sfida Ferro-Oliverio di sette anni fa potrebbe, quindi, riproporsi. Dopo la retromarcia di Magorno, l'ex governatore è pronto a sfidare - nella frastagliata galassi del centrosinistra calabrese - sia Amalia Bruni (appoggiata da Pd-M5s e da Tansi) sia Luigi De Magistris (che ha annunciato ben 8 liste a sostegno).

Un esercito di candidati che - se la fuga in avanti di Wanda Ferro venisse confermata - renderebbe le elezioni d'autunno in Calabria come la più plurale di sempre.

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