Diocesi: card. Lojudice (Siena) su vertenza Beko, “fare rete per essere accanto a chi rischia di perdere il lavoro”
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In collaborazione con le scuole del Patriarcato Latino di Amman, l’associazione Pro Terra Sancta (ProTS) ha avviato un progetto di educazione alla pace in Giordania dove si trova un alto numero di bambini e ragazzi rifugiati arrivati dagli Stati limitrofi a causa delle tensioni. Pur non direttamente coinvolto in un conflitto armato, il Regno Hashemita fa i conti con le conseguenze delle guerre e lamenta, all’interno delle scuole, la diffusione di bullismo e atteggiamenti xenofobi e razzisti, il deterioramento dei rapporti interpersonali tra gli studenti e problemi infrastrutturali che incidono sull’ambiente di apprendimento. Il progetto è articolato su tre direttrici principali: il pagamento di rette scolastiche e tasse di iscrizione per gruppi di bambini selezionati; la ristrutturazione e la messa in sicurezza di edifici scolastici fatiscenti; l’organizzazione di attività curricolari e non volte a costruire un senso di appartenenza e di convivenza pacifica. Durante l’anno scolastico 2023-2024 ProTS, in collaborazione con l’amministrazione delle scuole del Patriarcato Latino di Amman, ha aiutato 200 bambini a iscriversi e a rimanere nelle loro scuole coprendo le tasse d’iscrizione, e 100 bambini hanno ricevuto supporto per l’acquisto di libri e uniformi. Ora la collaborazione proseguirà anche nel semestre 2024-2025, con la copertura delle rette scolastiche annuali di 50 bambini e l’organizzazione di un programma educativo interattivo incentrato sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio culturale. Le attività educative comprendono lavori di gruppo, al fine di un maggiore coinvolgimento attivo del singolo studente e della creazione di legami di collaborazione e fiducia; iniziative come corsi di teatro educativo, per favorire un apprendimento attivo ed esperienziale; numerose visite didattiche alla scoperta del territorio giordano, per offrire occasioni sensibilizzazione alla tutela del patrimonio artistico e culturale del luogo: a tale scopo i ragazzi vengono coinvolti anche in attività archeologiche e culturali in diversi siti del Paese. “Abbiamo deciso di mandare un messaggio che tenga in conto le diverse sensibilità culturali e religiose dei bambini coinvolti – spiegano da ProTS – Dopo le prime attività abbiamo iniziato a raccogliere alcune testimonianze: è molto interessante il fatto che gli studenti abbiano imparato a valorizzare di più il loro patrimonio, abbiano scoperto il legame con la loro storia, con la loro cultura, e anche con la loro identità nazionale”.
Fonte: AgensirDiocesi: card. Lojudice (Siena) su vertenza Beko, “fare rete per essere accanto a chi rischia di perdere il lavoro”
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