Avvenire di Calabria

La Uil Scuola di Reggio Calabria ha scritto una lettera aperta al ministro Salvini per l'introduzione delle ore di educazione stradale a scuola

Educazione stradale a scuola, la proposta arriva da Reggio Calabria

Una tematica che riguarda molto da vicino la comunità studentesca che, nel corso del loro percorso scolastico, iniziano a mettersi alla guida

di Redazione Web

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La Uil Scuola di Reggio Calabria ha scritto una lettera aperta al ministro Salvini per l'introduzione delle ore di educazione stradale a scuola. Una tematica che riguarda molto da vicino la comunità studentesca che, nel corso del loro percorso scolastico, iniziano a mettersi alla guida.

Due ore al mese di educazione stradale a scuola, c'è la proposta (ed è reggina)

L’importanza dell’educazione stradale nelle scuole è al centro della proposta del prof. Simone Veronese, Coordinatore RSU UIL Scuola della provincia di Reggio Calabria e presidente dell’associazione sociale “Life”.

Nella sua lettera al Ministro Matteo Salvini, il professor Veronese sostiene l’integrazione dell’educazione stradale nel curriculum scolastico, dall’elementare fino al liceo. L’idea è di utilizzare ore di insegnamento già previste, come quelle di educazione civica, per un’attività permanente in tutte le scuole italiane.


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Secondo il professor Veronese, l’educazione stradale dovrebbe includere almeno due ore mensili di lezioni. Il fine è di far comprendere ai giovani i reali pericoli dell’uso degli smartphone alla guida, ma anche a piedi. Inoltre, si punta a sensibilizzare sulla grave imprudenza della guida ad alta velocità, specie quando associata all’uso di alcol e droghe.

Il materiale didattico suggerito per l’educazione stradale comprende audio, video e supporti cartacei. In particolare, Veronese propone l’uso di immagini e filmati per illustrare le conseguenze della violenza causata dall’uso sconsiderato del cellulare.


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L’obiettivo del professor Veronese non si limita agli studenti. Includere l’educazione stradale nel programma scolastico avrà un effetto domino anche sugli adulti, spesso meno sensibili a queste tematiche. Infatti, promuovere una cultura di sicurezza stradale tra i più giovani può portare i figli a educare i propri genitori, creando una sinergia tra scuola, polizia stradale e tecnici della motorizzazione.

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