Avvenire di Calabria

“Eduardo e la sua Napoli” in scena a Rosarno e a Locri

Un varietà ricco di colpi di scena, dal classico al moderno, con picchi di momenti esilaranti

di Redazione Web

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Doppio appuntamento nell'ambito delle rassegne teatrali dirette da Domenico Pantano

Gino De Luca in “Eduardo e la sua Napoli” andrà in scena giovedì 12 settembre, alle ore 21.00, all’Anfiteatro di Rosarno. E venerdì 13 settembre, ore 21.00, alla Corte del Palazzo di Città di Locri.


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Un varietà ricco di colpi di scena, dal classico al moderno, con picchi di momenti esilaranti. Due atti unici del grande Eduardo De Filippo all’interno di una cornice di fantasia, poesia, musica e canzoni. Nel cast Mirella Carnile, Ilenia Colamarino, Martina De Rosa, Ciro Meglio, Francesco Rivieccio. Musiche eseguite da Lino Meglio. Scene e costumi Alfonso Raiola. La regia è di Gigi De Luca, uno dei più celebri attori napoletani, scomparso a maggio di quest’anno, all’età di 81 anni.

Un pianoforte dal vivo accompagnerà lo spettacolo dove si alterneranno pezzi d’autore a partire da Eduardo Scarpetta al Cabaret degli anni Settanta. Da E. A. Mario a Salvatore di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio e altri autori che hanno reso Napoli la capitale della cultura nel mondo.

Il protagonista di "Eduardo e la sua Napoli"

L’attore protagonista Gino De Luca è figlio d’arte. Con il padre Gigi ha calcato i palcoscenici fin da bambino. Crescendo nella grande scuola della commedia napoletana, nel repertorio di De Filippo e Scarpetta. Ma anche dei grandi classici della commedia classica e moderna. È stato più volte diretto in teatro e al cinema da Mario Martone. Prendendo parte a grandi pellicole come “Noi credevamo” e “Il giovane favoloso” e nel recente “Qui rido io”.


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«Abbiamo messo a punto una programmazione che abbraccia i vari generi – afferma il direttore artistico Domenico Pantano – per intercettare l’interesse di un ampio pubblico, con scelte di qualità». «È importante, soprattutto nel nostro territorio, creare sinergia con il pubblico – sottolinea il direttore Pantano – perché lo spettacolo dal vivo, il teatro si nutre essenzialmente di questo scambio, da qui si crea fiducia, continuità, e si lavora davvero per la cultura».

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