Avvenire di Calabria

Il presule nel suo duplice augurio ripropone il valore della buona notizia, legata alla venuta del Signore

Doppio messaggio di Natale per il vescovo di Locri

Un riferimento particolare è legato all'attuale cammino sinodale che accompagna alla grotta

di Redazione web

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Doppio messaggio di auguri di "buon Natale" per il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva. L'uno indirizzato a tutta la comunità carceraria della Casa circondariale di Locri, l'altra alla comunità diocesana.


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Il primo gennaio, presso il penitenziario di Locri, Oliva celebrerà una Santa Messa. Nell'attesa ha voluto condividere un messaggio di speranza con operatori, volontari, direzione, cappellano e detenuti della struttura.

«Dove siete - scrive Oliva nel suo messaggio di Natale indirizzato alla comunità carceraria - all’interno del penitenziario, vivete tempi di silenzio che vi aiutano a riflettere sul vostro passato e a recuperare il senso della vita. Anche nei vari momenti di preghiera personale in Cappella o quando nella celebrazione del sacramento della Riconciliazione vi trovate a vivere il perdono del Signore».

Il messaggio di Natale del vescovo Oliva alla comunità carceraria

«Ricordate che non v’è peccato che il Signore non perdoni a chi ha il cuore pentito: il suo nome è misericordia. O quando davanti all’Eucaristia vi trovate davanti il Signore che legge nel profondo dei vostri cuori e vi dice: Vieni a me, il tuo peccato rimane alle spalle, non tornare suoi tuoi passi, ti voglio ugualmente bene. O quando nella recita del Rosario avete davanti il volto della Vergine Maria, che vi accoglie come una madre accoglie il figlio che ha sbagliato. O quando durante la S. Messa vivete un momento di comunione, ascoltando la Parola di Dio ed avvertendo la sua presenza. O muovendo i primi passi nello studio della Bibbia, preparandovi ai sacramenti della prima Comunione e della Cresima. O durante i colloqui con il Cappellano, Francesco rileggendo la vostra vita ed il vostro vissuto alla luce del Vangelo».

«Nel silenzio, nell’ascolto della Parola di Dio nei colloqui personali con i vostri operatori - è l'augurio di Oliva - ritrovate il percorso riabilitativo che vi aiuterà ad uscire da situazioni passate che hanno turbato, se non rovinato, la vostra vita e quella di altre persone, parenti e non».

Il messaggio di Natale alla comunità diocesana

La «bella notizia: anche quest'anno nonostante la pandemia il Signore è qui con noi», il vescovo di Locri la condivide come sempre, anche con il resto della comunità diocesana. Quest'anno, in modo ancor più speciale: «in cammino sinodale». Un cammino che «da più di duemila anni è illuminato dall'annuncio dell'angelo ai pastori». Monsignor Oliva cita l'evangelista Luca: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore».

Il messaggio di Oliva muove proprio da questo annuncio. Un annuncio, aggiunge, che «ci dà tanta gioia e ci spinge ad uscire dalle nostre paure. Il Natale è l’evento che forma la comunità di coloro che vanno incontro al Signore come i pastori, accettando la sfida del camminare insieme anche nella notte oscura, in un’esperienza di fede, che regala luce e speranza, pace e salvezza».

«Un’esperienza - ancora il presule - che rende viva la memoria del Dio vicino, “Parola fatta carne”, che non smette di parlare e di comunicare con noi. È l’esperienza di un cammino con Dio, che ha scelto di essere con noi, laddove siamo, abitiamo, lavoriamo, fatichiamo, soffriamo. Un Dio che ci accompagna, mostrandoci la benevolenza del Padre, nel quale e per il quale siamo “fratelli tutti”. Quale realtà più bella della fraternità che unisce e fa di popoli diversi una famiglia, ove Dio è padre di tutti? Popoli diversi che nella diversità della propria identità e cultura sono chiamati a vivere la meravigliosa ed impegnativa esperienza del camminare insieme!».

«Il Natale è ancora una bella notizia?»

«Il Natale è ancora una bella notizia?», si chiede il presule che aggiunge: «Se non lo fosse, che motivo avremmo di festeggiarlo? La bella notizia nel nostro tempo così complesso è: il Signore è qui con noi, ora, nella sofferenza di un’umanità in cerca di speranza. È l’annuncio che Dio ha assunto la nostra carne, tanto da rivelarsi nel volto di ogni uomo».

Il Natale, spiega Oliva, incarna proprio questo. Il Signore «cammina con noi, soffre accanto a noi, ci considera suoi figli nonostante tutto… nonostante le nostre infedeltà, i nostri voltafaccia, i nostri compromessi. Il Natale è “vangelo”, se lo viviamo ed accogliamo nel suo vero significato. Se accogliamo il Signore nella quotidianità, nella carne del sofferente e nel volto degli ultimi. Se reagiamo di fronte alle tante ingiustizie della nostra società che colpiscono soprattutto i più piccoli e deboli. Ingiustizie anche tra noi in Calabria, ove recenti indagini statistiche segnalano la presenza di cento mila bambini in condizioni di povertà».

Il "Buon Natale" di Oliva

Il vescovo di Locri-Gerace, conclude il suo messaggio con la più classica delle formule. «Buon Natale a quanti soffrono o sono ricoverati negli ospedali, nelle terapie intensive, agli anziani soli o ospiti nelle strutture sanitarie. Buon Natale ai Medici e a tutti gli Operatori sanitari, che notte e giorno con disponibilità e amore si prendono cura degli ammalati».

«Buon Natale agli Amministratori ed ai Governanti del nostro territorio, perché sia al centro dei loro interessi sempre il bene di tutti e di ciascuno. Nessuno veda la politica come un orticello, ove realizzare i propri interessi e quelli del proprio gruppo e dei propri amici. Buon Natale alla Comunità diocesana. Considero un bel dono del Natale la riapertura al culto della Cattedrale, dopo i lavori di restauro».


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«Buon Natale - ancora le parole del presule - alle Comunità parrocchiali, che sono state più impegnate nella prima accoglienza di tanti migranti, che hanno trovato nel porto delle Grazie in Roccella Ionica un porto sicuro ed un’ancora di salvezza. Buon Natale a quanti si sono prodigati nel volontariato, nelle associazioni e nelle Caritas diocesana e parrocchiali. Buon Natale in famiglia! Siano le nostre famiglie comunità accoglienti, ricche di vita e di relazioni fraterne».

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