Avvenire di Calabria

Il ricordo del Seminarista: «Don Nuccio è stato la Stella Polare del mio discernimento vocazionale»

Don Nuccio Santoro, un uomo colto e mite

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

di Michele D'Agostino - Con la preghiera di Compieta della sua Amatissima Domenica, il 19 Marzo dello scorso anno, Don Nuccio Santoro, parroco di San Giorgio al Corso,  ha concluso con serenità e abbandono un’importante tappa della sua esistenza  e nell’abbraccio con la festa di San Giuseppe modello e protettore dei sacerdoti  ne ha iniziata una Nuova in Dio. Oggi custodisco nel cuore tra i tanti ricordi e insegnamenti la sua Amicizia sacerdotale e umana che soprattutto negli ultimi anni mi ha donato. Don Nuccio è stato la Stella Polare del mio discernimento vocazionale e  ora lo sarà per il mio cammino di uomo e, a Dio piacendo, di prete fino a quando non lo contempleremo insieme per l’eternità. Tanti, oltre i parenti e gli amici, sono coloro che conservano nel cuore il suo ricordo con un senso di benessere e di affetto, in modo particolare i giovani verso i quali ha sempre riservato parte del suo cuore e del suo ministero, nello stile discreto e serio che lo ha sempre contraddistinto. Con l’essere mite e semplice, tra una battuta scherzosa (che celava una profonda timidezza) e un disarmante sorriso (che riusciva ad accogliere tutti), è stato sempre strumento di dialogo interessato e confronto libero, con le più diverse personalità che gli capitava di incontrare. Don Nuccio era infatti un uomo e un prete libero e di altissima cultura, amava approfondire continuamente le sue conoscenze divorando decine e decine di libri, soprattutto su argomenti attuali e al passo con i tempi che spaziavano dal Catechismo della Chiesa Cattolica (di mille pagine!) al rapporto con le nuove generazioni. Grandissima cultura mai sfoggiata per il gusto di farlo ma sempre restituita sotto forma di servizio alla Chiesa, che ha Amato e servito con passione e dedizione fino alla fine, e di  generosità verso coloro che in quel momento il Signore gli metteva accanto. Era la sua filosofia di vita: “Non possiamo prenderci cura di tutti, iniziamo da quelli che abbiamo accanto”.  Un esempio grande che ho sempre cercato di seguire e che porterò per sempre con me, insieme alla gratitudine, è la sua capacità di custodire e stringere belle Amicizie spirituali. Don Nuccio Santoro è stato un sacerdote innamorato e promotore dell’associazionismo e dell’attivismo cattolico, sostenitore dell’impegno dei cattolici nei diversi ambiti della società e della politica come strumento di evangelizzazione e occasione per rendere questo mondo più autentico e abitabile. Ma chi lo conosceva bene, ricorda anche il suo essere uomo profondo di Preghiera e il suo cercare spazi di solitudine dove stare con Lui e riposarsi. Lo testimoniano l’amore per il monastero della Visitazione di Ortì e le amicizie spirituali con diverse consacrate per le quali è stato un grande punto di riferimento. E’ e sarà un ricordo Silenzioso e fecondo quello del caro don Nuccio, quel Silenzio discreto che lo ha sempre abitato e grazie al quale ha parlato di  Dio. Quel Silenzio che caratterizza i grandi uomini di Pace che nella quotidianità hanno imparato la saggezza di abbandonare sempre più le parole per immergersi nel grande Mistero di Dio e testimoniarlo a chi Lo cerca con cuore sincero.

Articoli Correlati