Diocesi: Messina, il 9 novembre il Festival della vocazione per dialogare, ascoltare e mettersi in gioco
Diocesi: Messina, il 9 novembre il Festival della vocazione per dialogare, ascoltare e mettersi in gioco
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Giovedì 14 novembre, presso l’auditorium “Due Pini” di Roma, in via R. Zandonai n. 2, dalle ore 10.30 alle 13, si terrà lo spettacolo teatrale conclusivo del progetto “Il viaggio dell’eroe – Itinerari In-Dipendenti”, finanziato dal Dipartimento Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri. La serata sarà presentata da Viviana Daloiso, vice caporedattrice di Avvenire, con i saluti istituzionali di Paolo Molinari, capo del Dipartimento Politiche antidroga, Luciano Squillaci, presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche (Fict) Ets, e Luigi Vitiello, presidente de “La Casa sulla Roccia – Centro di Solidarietà” Odv.
Il progetto “Il viaggio dell’eroe – Itinerari In-Dipendenti”, spiega una nota della Fict, “ha come obiettivo la prevenzione delle dipendenze comportamentali e da sostanze, proponendo un percorso di crescita e maturazione per i giovani, in particolare adolescenti. Coinvolgendo ragazzi tra i 16 e i 18 anni, il progetto si sviluppa come un vero e proprio racconto di formazione, dove i giovani beneficiari delle comunità terapeutiche dei Centri coinvolti nel progetto – La Casa sulla Roccia di Avellino, il Centro Reggino di Solidarietà CeReSo e il Centro Il Faro di Messina, enti del Terzo settore federati alla Fict – non solo imparano a gestire le loro dipendenze, ma sviluppano competenze che li rendono capaci di affrontare il futuro con maggiore autonomia e maturità. Il progetto si rivolge soprattutto alla fascia preadolescenziale e adolescenziale, un’età in cui le dipendenze tendono a manifestarsi con maggiore intensità”. La finalità ultima è quella di fornire ai ragazzi gli strumenti per diventare “indipendenti dalle dipendenze”.
Lo spettacolo “Il viaggio dell’eroe”, “il coraggio di trasformarsi”, porterà i protagonisti “ad affrontare le difficoltà della vita senza lasciarsi abbattere, in un percorso di crescita personale che li condurrà a una maggiore consapevolezza e benessere personale. Articolato in tre atti, utilizza archetipi universali per raccontare un percorso di crescita interiore, alternando momenti di ironia e poesia, con uno stile coinvolgente e adatto a un pubblico giovane. Musiche suggestive, scene mimiche e personaggi grotteschi renderanno lo spettacolo un’esperienza intensa ed educativa per gli studenti”.
Gli attori sono ragazzi tra i 16 e i 18 anni selezionati dopo un periodo di sensibilizzazione nelle scuole del territorio avellinese, reggino e messinese e utenti individuati tra gli ospiti presenti nelle comunità terapeutiche che fanno parte del progetto.
Sono stato invitati per questa occasione gli studenti delle terze classi della scuola media dell’Istituto comprensivo Goffredo Petrassi che assisteranno alla rappresentazione prendendo parte anche attiva a questo momento di sensibilizzazione e di riflessione attraverso l’arte e la creatività sulle varie forme di dipendenza. Alla fine dello spettacolo ci sarà un momento di riflessione e di dialogo tra gli attori esordienti e il giovane pubblico che permetterà di approfondire le tematiche affrontate.
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