Avvenire di Calabria

Diocesi: Udine, in seminario 500 “chierichetti” per la Festa diocesana dei Ministranti

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Mercoledì 1° maggio ritorna la Festa diocesana dei ministranti, appuntamento per tutti i chierichetti delle parrocchie dell’arcidiocesi di Udine. La festa – informa la diocesi – si svolgerà nei locali del Seminario Interdiocesano di Castellerio, a Pagnacco, e vedrà la partecipazione di mons. Andrea Bruno Mazzocato, in uno degli ultimi appuntamenti prima di salutare l’Arcidiocesi udinese. Da Pontebba e Tarvisio a Latisana, da Cividale a San Daniele, da Udine a Rivignano: a centinaia invaderanno i locali del Seminario interdiocesano “San Cromazio” di Castellerio. Sono i ministranti delle Parrocchie dell’Arcidiocesi di Udine, chierichetti di ogni età che mercoledì 1° maggio giungeranno in Seminario per la tradizionale Festa diocesana loro dedicata. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze, con al seguito genitori e sacerdoti. E le immancabili “vestine” da indossare al momento della Messa. Una festa per tutti gli “zagos”, come vengono solitamente chiamati in friulano. “Sarà una giornata con due parole chiave: festa e servizio”, spiega don Daniele Antonello, rettore del Seminario di Castellerio. “Questi bambini e ragazzi, infatti, svolgono un servizio prezioso: ogni domenica aiutano le loro comunità a celebrare meglio la Santa Messa. Facendolo da piccoli e con fedeltà fino all’età scolare delle medie e delle superiori, questo servizio li aiuta a crescere nella fede e nell’amore per la propria Parrocchia”. “Festa” è l’altra parola-chiave della giornata. “È necessario!”, dice ancora don Antonello. “Quando si è piccoli, fare i chierichetti è quasi un gioco. Crescendo però c’è bisogno che maturino le motivazioni. Niente di meglio di un clima festoso che aiuti questa maturazione che ha a che fare con il percorso di fede di ognuno e, chissà, un giorno diventi anche una risposta alla propria vocazione. Tanti sacerdoti e religiose, infatti, da bambini hanno fatto servizio all’altare”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: