Avvenire di Calabria

Diocesi: mons. Oliva (Locri-Gerace) ai giovani, “confido nella vostra attenzione e ricerca di una vita più bella e più piena”. Sabato la Giornata di preghiera

di Redazione Web

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“Confido nella vostra attenzione e ricerca di una vita più bella e più piena”. Lo scrive in un messaggio il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, in vista della giornata di preghiera con i giovani al santuario di Nostra Signora dello Scoglio di sabato 7 settembre. Il presule si rivolge ai giovani per “consegnare” loro “una bella notizia: la Chiesa ha riconosciuto ufficialmente l’esperienza mariana dello Scoglio come una realtà spirituale, ricca di grazia e di tante meraviglie che il Signore ha voluto compiere attraverso Maria”. Mons. Oliva ricorda che “nell’intensa attività spirituale di preghiera e di ascolto in questo luogo benedetto, tanti fedeli, di ogni età e provenienza, hanno ricevuto abbondanti grazie e frutti di vita cristiana. Penso all’incremento in molti di voi dello spirito di pietà e di carità e di una sana devozione mariana, al dono della vocazione, alle conversioni qui avvenute. Tanti motivi per dire a quanti conoscono già la realtà dello Scoglio o che desiderano conoscerla: venite in questo luogo benedetto, riservatevi qualche momento di pace interiore e di preghiera sotto lo sguardo di Maria! Il pellegrinaggio vi porterà a riscoprire la bellezza della fede, del perdono e della riconciliazione”. Un luogo che “vi parla” anzitutto dell’esperienza spirituale di fratel Cosimo, che “l’incontro con Maria ha reso servo obbediente e fedele in ascolto di un’umanità in cerca di speranza”. Tutto ebbe origine l’11 maggio 1968, quando Cosimo Fragomeni ha scoperto – ricorda il presule – “la benevolenza del Padre nel volto di Maria. Da allora ha consacrato la sua vita al servizio di ascolto delle umane fragilità e sofferenze, vivendo una fede semplice e vera. Da allora in poi ha vissuto la sua vita interamente dedito agli altri, lasciandosi guidare dalla fede”. Con la sua testimonianza di vita, ha dimostrato che “la fede non è la teoria delle belle parole. La fede viene dal cuore. Dio è relazione, si fa toccare, si fa sentire. Il Dio che non si tocca non è il Dio di Gesù”. Per fratel Cosimo “la fede guarisce, caccia il male dal cuore degli uomini, porta con sé la felicità, la piena realizzazione degli esseri umani”. È una “fede possibile, che – scrive mons. Oliva – s’incarna nelle relazioni quotidiane e le trasforma. Una fede possibile che allo Scoglio continua ad essere mostrata a quanti cercano risposte alle loro domande ed ai loro bisogni essenziali, che hanno a che fare con il lavoro, l’amore, il perdono, la guarigione dalle dipendenze malvagie e dalle cattiverie”.

Fonte: Agensir

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