Avvenire di Calabria

Diocesi: mons. Oliva (Locri), comunità credente “non può restare indifferente di fronte ai problemi che mettono a rischio il futuro dell’umanità”. Domani la Giornata per il Creato al santuario dello Scoglio

di Redazione Web

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Il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata di preghiera per la Cura del Creato “Spera e agisci con il Creato” è “un richiamo tanto necessario in un tempo in cui l’uomo sembra poter dominare il mondo senza limiti, contando su una tecnologia sempre più sofisticata. Il potere dell’uomo è aumentato enormemente in pochi decenni”. A scriverlo è il vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva, in un messaggio alla vigilia della Giornata che a livello diocesano si celebrerà domani pomeriggio al santuario N. S. dello Scoglio a Placanica (Rc). Il potere “incontrollato genera mostri e si ritorce contro stessa umanità. In questo contesto, ci chiediamo: cosa vuol dire sperare e agire con il creato? Vuol dire – spiega mons. Oliva – anzitutto riconoscere la stretta connessione esistente tra l’uomo e il Creato: da essa dipende il futuro e la vita. L’uomo, creato da Dio, è posto in un giardino da abitare e condividere, da custodire e curare. Immerso nel Creato e grazie ad esso, è chiamato a prendersene cura, ad esserne custode e non a comportarsi da padrone”. Troppo spesso il Creato è “maltrattato: sono tante le ingiustizie, le guerre fratricide che fanno morire i bambini, distruggono le città, inquinano l’ambiente e devastano la madre terra”, scrive il presule evidenziando che è “un tempo, il nostro, che richiama alla responsabilità del vivere ed abitare la casa comune. Un tempo che necessita della conversione di tanti stili di vita, che provocano il degrado dell’ambiente”. Per il vescovo di Locri-Gerace “sperare e agire con il Creato significa allora unire le forze, camminando insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà”, ma anche “ripensare alla questione del potere umano, al suo significato e ai suoi limiti”. La comunità credente – conclude il presule – “non può restare indifferente di fronte ai tanti problemi che mettono a rischio il futuro dell’umanità. Alla preghiera deve unire comportamenti di cura e di custodia. Con lo sguardo rivolto al cielo, sempre attenta alle proprie responsabilità nei confronti della casa comune”.

Fonte: Agensir

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