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La II edizione del Festival del lavoro della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, intitolata “AnimiAmo il territorio”, ha visto la partecipazione attiva di 150 studenti dei quattro istituti di scuola superiore del territorio della diocesi, come si legge in una nota diffusa oggi dalla stessa diocesi. Il lavoro “è la preoccupazione più grande che abbiamo, in questo momento, come Chiesa diocesana”, ha evidenziato il vescovo Giuseppe Mazzafaro, nel suo saluto iniziale. “È la priorità che vogliamo dare a sogni, bisogni, desideri e ascolto dei giovani, anzitutto, ma anche di tutte le persone alla ricerca di un lavoro. L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare le condizioni per rendere il mondo un posto migliore per vivere, un mondo più giusto e più equo per tutti”. “Il Progetto Policoro – ha affermato il coordinatore nazionale, don Ivan Licinio – vuole aiutare i giovani a scoprire i propri talenti per crearsi delle strade possibili. Vuole aiutare i giovani ad investire e scommettere sui propri sogni e sul proprio territorio, sul rimanere nel proprio territorio. L’augurio è di restare aperti ai piccoli miracoli e di non portare fretta nell’attendere i propri tempi perché ognuno ha e deve darsi il proprio tempo. Nessuno si faccia ingabbiare e imporre i tempi e i limiti di velocità dagli altri”. Il coordinatore regionale di Policoro per la Campania, Raffaele Cerciello, ha sottolineato che “è la comunità a creare consapevolezza dei propri tesori che possiede, delle proprie bellezze attraverso le relazioni, il fare rete e il mettere in connessione tutti e tutto per poter progettare vita nella corresponsabilità tra tutti”. L’imprenditrice agricola Angelica De Ieso, delegata provinciale di Coldiretti Giovani, ha raccontato ai presenti che, nonostante le difficoltà e gli ostacoli, è possibile fare impresa nel Sannio beneventano. Nella sessione pomeridiana si sono svolti workshop formativi. Raffaele Botte, animatore di comunità del Progetto Policoro della diocesi, ha evidenziato: “Attraverso la partecipazione di tutti si mirano a valorizzare i luoghi che abitiamo e a porre al centro del dibattito l’importanza del lavoro libero e dignitoso, del fare rete tra realtà locali e del tessere trame comuni per superare le due grosse piaghe che attanagliano il nostro territorio, ossia lo spopolamento delle aree interne e la disoccupazione giovanile. Noi ci stiamo provando e ci auguriamo di cuore di riuscire ad allargare sempre di più questa rete di bene e di speranza sul nostro territorio diocesano”.
Fonte: Agensir