Avvenire di Calabria

Diocesi: Monreale, la Festa del Creato a Corleone all’insegna del riciclaggio e della depurazione delle acque reflue

di Redazione Web

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Ieri mattina, nella piazza di Corleone, sotto lo sguardo incuriosito dei cittadini, giovani, ragazzi dei gruppi di pastorale giovanile, insegnanti e genitori, i giovani seminaristi del Seminario arcivescovile di Monreale, i membri dei gruppi Scout, Rinnovamento nello Spirito e Azione Cattolica, di tutta la diocesi di Monreale, sono stati accolti dal sindaco Walter Ra e dall’arcivescovo Gualtiero Isacchi per la, ormai tradizionale, Festa del Creato.
Ieri, infatti, si è concluso a Corleone il percorso diocesano della 19ª Giornata mondiale per la Custodia del Creato. L’itinerario è iniziato il 1° settembre e ha visto impegnati le parrocchie, gruppi, movimenti e confraternite e anche tutti i ragazzi e giovani di tutte le scuole di ogni ordine e grado dell’arcidiocesi, per accompagnare a sperimentare il Tempo del Creato. Importanti le collaborazioni con il Circolo “Laudato sii” di Corleone e Legambiente di Corleone, la Camera del Lavoro di Corleone, la Scuola superiore agraria di Corleone, la sezione Amap del Comune di Corleone, l’ufficio di coordinamento delle Confraternite, la consulta di Pastorale giovanile e le parrocchie di Corleone.
Il corteo dalla piazza si è diretto verso il depuratore delle acque reflue del comune di Corleone. Gli ingegneri dell’Amap hanno spiegato e fatto vedere ai ragazzi, soprattutto, il ciclo di depurazione con la particolare attenzione al trattamento dei reflui perché vengano riutilizzati per le lavorazioni agricole. Un’attenzione, ha sottolineato il professore Michele Torregrossa, dell’Università di Palermo, verte a far si che si trasformi lo scarto della città in risorsa idrica per la terra. “Questo è davvero un fondamentale obiettivo per un territorio, come il nostro, che fa i conti con una siccità che ogni anno si fa sempre più severa”.
Insieme ai volontari del “Circolo Laudato sii” di Corleone tutti i partecipanti, “armati” di guanti e sacchi per la raccolta della spazzatura, si sono messi a ripulire il sentiero che percorre la vecchia strada ferrata fino al ponte Cappuccini, qui attraverso la visione di alcuni video e foto, si è potuto comprendere la situazione particolare dei ponti nel territorio continuamente trasformati in discariche abusive a cielo aperto. Giunti al quartiere “San Marco” con i sacchi pieni di rifiuti, i partecipanti sono stati aiutati dai volontari di Legambiente a smistare tutta la spazzatura raccolta e a fare la differenziata: anche in questo caso i responsabili hanno fatto vedere, proprio ai ragazzi, i vantaggi della differenziata in rapporto ai volumi dei rifiuti riciclabili e quelli da portare a discarica. Infine, la preghiera con l’arcivescovo.

Fonte: Agensir

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